“Un’operazione filologica su quest’opera, la Commedia, che a distanza di settecento anni ci affascina e ci emoziona”.
Così il regista Giovanni Anfuso ha definito Inferno, Suite per Dante, “spettacolo costruito per essere più agile rispetto alla versione rappresentata in questi anni nelle Gole dell’Alcantara, nelle Cave del Gonfalone a Ragusa e a Noto, e poter così raggiungere il pubblico, in tempi di pandemia, in maniera più capillare”.
Inferno, Suite per Dante debutterà nel Castello Ursino di Catania il 25 agosto con due spettacoli, che si svolgeranno alle 21 e alle 22. Gli organizzatori consigliano di prenotare, visto il numero di posti contingentato, anche on line attraverso il circuito BoxOffice Sicilia – www.ctbox.it -, o nei punti vendita convenzionati. Per informazioni è possibile inoltre chiamare il numero della produzione, il 347 6380512.
Lo spettacolo sarà poi rappresentato nel chiostro dei Benedettini di Militello il 17 settembre alle 21 e il giorno dopo alla stessa ora nel Cortile dei Gesuiti a Noto.
“I protagonisti di Inferno, Suite per Dante – ha sottolineato Anfuso – sono tre straordinari attori, ossia Liliana Randi, Davide Sbrogiò e Angelo D’Agosta, i quali hanno ricevuto un’incredibile quantità di consensi per la loro interpretazione dei versi danteschi da parte delle decine di migliaia di spettatori che hanno assistito, in questi anni, alle centotrenta repliche di Inferno. Posseggono una profonda formazione accademica che ha consentito loro di misurarsi sia con il teatro di ricerca, sia con quello classico, anche in versi. A cominciare da quelli di Dante”.
Così, tra le tante proposte del settecentesimo anniversario dalla morte dell’Alighieri, Inferno, Suite per Dante “si concentra ancor di più sulla parola, sull’intimo, con nuovi personaggi come Ciacco o gli accidiosi e nuovi versi rispetto a quelli dell’adattamento originario: inserimenti che riguardano tutto il sesto e parte del settimo canto”.
“Siamo di fronte a un’operazione – ha sottolineato il regista – che tenta di rendere giustizia alla parola dantesca, con grande attenzione nei confronti del verso, dell’endecasillabo, della terzina incatenata. E della rima, della struttura sintattico-grammaticale così ricca di contenuti, sentimenti e quindi capace di suscitare emozioni. E intelligenza, a giudicare dalle mai smentite teorie di James Robert Flynn”.
Effetto Flynn viene infatti definito l’aumento dei punteggi del quoziente intellettivo in tutto il mondo, sempre cresciuto, tranne negli ultimi due decenni, in concomitanza con l’impoverimento lessicale dovuto in gran parte, secondo alcuni studiosi, ai social media.
“La cura – ha aggiunto Simone Trischitta, giovanissimo presidente di Buongiorno Sicilia, che con Vision Sicily produce Inferno, Suite per Dante – è il teatro. Con versi alti come quelli danteschi che, personalmente, raccomando soprattutto ai ragazzi, come me. In questi anni sono stati tantissimi i giovani che hanno applaudito il nostro Inferno in varie zone della Sicilia. E vorrei invitare anche presidi e docenti perché questo lavoro teatrale consente di approfondire punti di vista e tematiche d’attualità che non sempre la didattica, specie se a distanza, può prevedere”.
“E non escludiamo – ha concluso – di mettere in piedi, in concomitanza con questo settecentesimo anniversario, anche uno spettacolo modellato apposta per le scuole”.
Scene e costumi di Inferno, Suite per Dante sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano e i movimenti scenici di Fia Distefano. L’aiuto regista è Agnese Failla.