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Teatro, debutto per la Medea di Cristina Borgogni a Segesta

Ha debuttato ieri al Teatro antico di Segesta, con replica oggi, la Medea diretta e interpretata da Cristina Borgogni. Lo spettacolo, una produzione del Centro Teatrale Meridionale, vede in scena anche Paolo Lorimer, Domenico Pantano, Simone Coppo e Ludovica Di Donato. Medea è una donna forte e selvaggia, amante tradita, esule infelice e perseguitata, vittima e carnefice della brutalità e della ferocia dei maschi. Ma è anche parte integrante di un nucleo familiare: è lei stessa famiglia. Il punto di partenza su cui ha lavorato Cristina Borgogni per realizzare lo spettacolo è il mito trattato trasversalmente in tutte le epoche da molteplici drammaturghi, primo fra tutti Euripide – che la mise in scena nel 431 a.C. – per giungere ad Apollonio Rodio con le sue Le Argonautiche.

“Il nostro testo – si legge nelle note di regia – partendo da queste radici elabora, trasversalmente nei secoli, tutto il mito di Medea da Euripide in poi, per ricavarne una drammaturgia in cui la sua figura è globalmente affrontata, con un solo punto di vista che lega tutti gli scritti presenti: la famiglia. Nella nostra lettura, infatti, è la famiglia l’elemento centrale della storia, un nucleo che custodisce all’interno di se stesso desideri, paure, dolori, sogni, emozioni. E in questo susseguirsi di sentimenti il mito si rinnova. In questo rinnovarsi – conclude la Borgogni – anche Giasone riesce a raccontarci il suo punto di vista”. Donna tra le donne Medea è testimone del proprio dramma e “denuncia la sua condizione di abbandono, in un contesto che non offre altre risorse, che restituisce alla solitudine e alla disperazione il suo essere straniera, lontana dalla patria, priva di parenti, di protezione e di difesa”