Cultura

Teatro Stabile, al via la stagione dei meravigliosi inganni

CATANIA – Dalla più classica delle tragedie agli spettacoli circensi passando per le cronache dei giorni nostri. “Un cartellone coerente e di qualità” con tanti appuntamenti fuori abbonamento che non deludono il pubblico. “Meravi-inganni-gliosi”. È un gioco di parole a dare il nome alla stagione teatrale 2019-2020 del teatro Stabile di Catania, inaugurata lo scorso venerdì nella splendida cornice dell’ex Teatro Verga.

“Uno spazio sacro e dionisiaco – afferma la direttrice Laura Sicignano – che muore e rinasce”. Un luogo di rigenerazione sociale e individuale dove il gioco millenario del teatro riunisce le persone che amano stupirsi. “Un meraviglioso inganno – ha proseguito – che insieme all’innovazione popolare potrà restituire dignità a quei valori che i social media stanno appiattendo”.

Dal teatro per bambini alle grandi produzioni, “la rassegna – ha sottolineato il presidente del Consiglio d’amministrazione, Carlo Saggio – prevede moltissimi spettacoli d’eccellenza. Come in tutti i cartelloni ci sono degli spettacoli di punta, ma è la qualità complessiva che deve convincere il pubblico”.

Ad aprire la stagione l’Antigone di Sofocle (in programma dal 15 al 27 ottobre) con traduzione e adattamento a cura di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci. “La tragedia – si legge nel cartello – significa affrontare il mito in una terra, la Sicilia, che si è nutrita di grecità e si dibatte quotidianamente tra potere e strapotere, ribellione e anarchia, eroi del bene e del male”.

Non solo tragedie. Il manifesto prevede anche diverse commedie tra cui spiccano La cena delle belve (in programma dal 19 al 24 novembre), e L’Anima Buona di Sezuan (in programma dal 21 al 26 gennaio).

Degni di nota gli spettacoli fuori abbonamento. Il 27 novembre il direttore de La Repubblica e La Stampa, Ezio Mauro, approderà allo Stabile con Berlino, cronache del muro. Seguono Naufragata di Diego Zanoli, Romeo e Giulietta ovvero la perdita dei padri e due spettacoli per bambini: dal noto Hans e Gret scritto e diretto da Emma Dante a Operastracci o dell’educazione sentimentale. Da non perdere: La cucina dell’amore che vedrà lo chef stellato Carmelo Chiaramonte esibirsi sul palco del teatro Verga in cerca delle dinamiche che legano la cultura culinaria ai sentimenti; e Pueblo, di Ascanio Celestini. Lo scrittore e drammaturgo italiano si esibirà con Gianluca Casadei per descrivere con esattezza e con uno stile inconfondibile la differenza tra umani apparentemente simili.

La nuova stagione, dunque, sembra promettere bene. Da quest’anno infatti il teatro investe nella produzione e riapre alla collettività. “Siamo in equilibrio finanziario e stiamo ricominciando – ha sottolineato il presidente Saggio al QdS – a rifare scene e casting”. Il problema, però, è il fardello del passato. “Quasi sei milioni di debiti che per noi sono difficili da gestire”.

A parte il debito da sei milioni, la situazione dell’ex teatro Verga è stabile, ma non bisogna abbassare la guardia. Per l’ad Saggio la ricetta è la cultura di impresa. “Pur basandosi su fondamenti diversi da quelli della cultura creativa – ha concluso il presidente – è pur sempre una forma di cultura umana e nel caso di Catania e del suo Teatro Stabile ha dimostrato che il rigore amministrativo è la base indispensabile”.