Impresa

Tecnologia dei robot, in Sicilia solo 34 brevetti nel 2019

PALERMO – Sono quasi sei mila i brevetti che utilizzano la tecnologia dei robot, tra i 40 mila italiani depositati in Europa in dieci anni, secondo i dati di Unioncamere-Dintec, in base ai brevetti pubblicati dall’European patent office (Epo) tra il 2020 e il 2019.

Si tratta di una tecnologia ad alto tasso di innovazione che sta invadendo con sempre maggiore vigore tutti i principali comparti in cui tradizionalmente si esercita la capacità innovativa di imprese, enti e singoli inventori compreso il settore delle tecnologie medicali, primo ambito di brevettazione italiana, le cui domande all’Epo sono cresciute del 30% rispetto a dieci anni fa. Ciò ha contribuito molto a mantenere anche nel 2019 l’Italia, con le sue 4.242 invenzioni pubblicate, al quarto posto della classifica europea per numero di brevetti, alle spalle di Germania, Francia e Paesi Bassi.

A livello regionale, nel 2019, la Sicilia è quattordicesima nella graduatoria delle regioni italiane con brevetti registrati all’Epo. Nella nostra terra, secondo il rapporto in oggetto se ne registrano 34, mentre nel 2010 erano 76 per una variazione in percentuale del -55%; in testa si piazza la Lombardia con 1382 brevetti, in numero maggiore rispetto ai 1151 del 2010 (variazione 20%), seguita dall’Emilia Romagna con 741 brevetti che superano i 687 del 2010 per una variazione in percentuale dell’8% e dal Veneto, che nel 2019 registra 574 brevetti, di più in confronto ai 448 del 2010 (var. 28%).

Tra le 15 province italiane con la migliore performance dei brevetti registrati all’Epo nel 2019 non figura purtroppo nessuna realtà siciliana. Ai primi tre posti troviamo Milano con 703 brevetti contro i 652 del 2010 per una variazione in percentuale dell’8% rispetto al 2010, Bologna con 300 brevetti che superano i 256 di nove anni prima (var. 17%) e Torino con 271 brevetti contro i 248 del 2010 (var. 9%); quindicesima in graduatoria Parma con 81 brevetti, di più dei 62 del 2010 (var. 30%).

Sull’argomento è intervenuto Salvatore Politino, presidente di Unimpresa Sicilia, al quale abbiamo chiesto come si potrebbe superare il gap tra la nostra regione e le altre realtà. “Sicuramente quello tra le regioni del Nord e quelle del Sud è un divario importante e netto per ciò che riguarda il numero di brevetti registrati. – ha spiegato Salvatore Politino -. L’indotto industriale presente nelle regioni del Nord ha favorito la crescita e gli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo: prova è che la regione con il maggior numero di brevetti registrati è la Lombardia. Sicuramente tra quest’ultimi brevetti, tanti fanno riferimento ad imprese e/o imprenditori del Sud che, per motivi comprensibilmente logistici, hanno localizzato le loro imprese al Nord. Questo deve far riflettere.

E’ necessario – ha proseguito Politino – che vengano implementati i finanziamenti alle imprese, regionali o statali poco importa, con particolare riferimento alla start-up e al campo dello sviluppo e ricerca, sburocratizzando le procedure di accesso e prevedendo dei contributi a fondo perduto.

Occorrerebbe, altresì, migliorare il sistema viario siciliano: ad oggi paghiamo ancora un deficit sul sistema stradale e ferroviario che impedisce alle imprese siciliane di essere competitive sul mercato nazionale ed internazionale, impedendo alle imprese stesse di avere margini utili da poter investire in ricerca e sviluppo. A noi siciliani – ha concluso il presidente regionale di Unimpresa – non mancano le idee ma mancano i mezzi di supporto”.