Avrebbero tentato di persuadere una giovane vittima di violenza sessuale, loro familiare, a ritrattare la denuncia degli abusi subiti che aveva portato all‘identificazione di 20 persone, alcuni anche minori, legati da vincoli di parentela a esponenti di vertice di cosche della ‘ndrangheta. Per questo motivo quattro persone, due donne e due uomini, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dagli agenti di Palmi e Reggio Calabria per i reati di violenza o minaccia per costringere a commettere reato e intralcio alla giustizia.
La vittima, secondo quanto ricostrutio, sarebbe stata anche “invitata” a suicidarsi da parte dei parenti, che le avrebbero pure disattivato la scheda telefonica del cellulare, simulandone uno smarrimento.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI