La Polizia di Stato di Palermo, nei giorni scorsi, è intervenuta nella zona di via Ernesto Basile dove ha arrestato una giovane che, in rapida successione, si era resa responsabile dei reati di tentata rapina e furto ai danni di una studentessa.
In prima battuta, la donna aveva aggredito a scopo di rapina una giovane studentessa, sorpresa per strada all’interno della cittadella universitaria nei pressi della Facoltà di Architettura. La vittima era stata raggiunta quando stava parlando al cellulare: senza troppi giri di parole ed affrontandola “faccia a faccia”, l’aggressore le aveva intimato di consegnare il cellulare e – anche quando la malcapitata aveva cercato di allontanarsi – l’aveva presa per i capelli e le aveva frugato nello zaino alla ricerca di beni preziosi da sottrarre. Solo le urla della vittima sono riuscite ad attirare l’attenzione dei numerosi presenti e consigliato alla rapinatrice di allontanarsi in direzione di via Ernesto Basile.
Così come ricostruito dagli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del commissariato di “Porta Nuova” fatti convergere in zona, durante il percorso di fuga l’aspirante rapinatrice non si sarebbe rassegnata a ritirarsi a mani vuote e si sarebbe lasciata ingolosire dalla possibilità di sottrarre uno zaino posizionato sul sedile di una vettura, aprendo lo sportello e portandolo via con mossa fulminea, per altro alla presenza del proprietario all’interno dell’abitacolo. Questi avrebbe rincorso la vittima e avrebbe cercato di riappropriarsi del suo zaino.
La scena di questa contesa è stata scorta dai poliziotti che hanno bloccato e immobilizzato la donna. Nel giro di pochi minuti la Polizia di Stato ha ricostruito la successione degli eventi e la donna è stata arrestata dagli agenti, seppur dopo aver opposta una tenace resistenza. Dovrà quindi rispondere dei reati di tentata rapina, furto e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Giova precisare che l’indagata è indiziata in merito ai reati contestati e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.