La Procura della Repubblica di Palermo ha delegato la locale Squadra Mobile per l’esecuzione dell’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminare di Palermo nei confronti di M.P., in quanto ritenuto responsabile di tentato omicidio in pregiudizio di un medico in servizio presso il reparto di endocrinologia del locale ospedale Cervello.
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Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle attività d’indagine condotte dalla Squadra Mobile, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, a seguito dell’evento delittuoso verificatosi a Palermo lo scorso 21 febbraio, quando un medico è stato aggredito dall’indagato per motivi legati alla prescrizione di un farmaco.
Il professionista, mentre si trovava all’interno della sua stanza di servizio ed era impegnato in una conversazione telefonica, è stato raggiunto dal suo aggressore, che brandendo un taglierino avrebbe iniziato a colpirlo al volto, cagionando una grave lesione all’orecchio destro e al braccio sinistro, recidendone un tendine.
Le indagini sul tentato omicidio all’ospedale Cervello, confortate dalle dichiarazioni di alcuni testimoni, hanno consentito di accertare che l’autore della brutale aggressione era un paziente della vittima.
Infatti, nel corso dell’attività investigativa è emerso che il movente dell’aggressione sarebbe scaturito dal risentimento nutrito dall’indagato nei confronti della persona offesa, rea a suo dire della mancata somministrazione di un farmaco.
In tale contesto, valutata la pericolosità sociale dell’indagato, la tempestività decisionale dell’autorità Giudiziaria procedente ha consentito di assicurare alla giustizia in tempi brevi il responsabile della grave aggressione. In proposito si rappresenta che il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di un quadro probatorio indiziario, mentre la responsabilità penale dell’indagato sarà definita nel corso delle successive fasi processuali.
Una seconda aggressione si è verificata all’ospedale Ingrassia. Due uomini e una donna si sarebbero scagliati contro dei medici, presumibilmente perché stanchi di attendere il proprio turno. I coinvolti hanno ottenuto una denuncia per il gesto di violenza.
Immagine di repertorio