“Tutelare la città da eventuali svolte che potrebbero segnare, in maniera irreversibile, il futuro del territorio”.
Questa la mission del comitato “Città porto per un futuro sostenibile”, costituito a Termini Imerese da un gruppo di cittadini e cittadine per porre la questione del futuro del porto termitano in un dibattito non soltanto della città ma dell’intera Sicilia.
Il Comitato è nato infatti anche per ridare centralità a un’area strategica per l’economia della Sicilia.
La proposta di modificare l’attuale Prp (Piano regolatore portuale), spostando l’approdo turistico previsto in prossimità del centro storico, del Grand Hotel delle Terme e della spiaggia, lontano dal centro abitato, a ridosso della strada di collegamento con la zona industriale, per il comitato vedrebbe per sempre tramontare la speranza di una valorizzazione turistica.
La città subirebbe, anzi, un ulteriore degrado, a causa dell’inevitabile e conseguente inquinamento generato dalle attività delle grandi navi commerciali che sarebbero collocate, paradossalmente, nella zona portuale col più alto potenziale di sviluppo urbano.
I cittadini che hanno aderito al Comitato temono che la possibile futura destinazione d’uso del porto di Termini Imerese possa orientarsi al quasi esclusivo traffico commerciale, con prevalenza di navi adibite al trasporto di merci “varie e alla rinfusa” che verrebbero scaricate sulle banchine, per poi essere smistate altrove, generando un elevato e insostenibile inquinamento atmosferico, acustico e visivo in prossimità del centro storico.
“Questo ribaltamento funzionale – commenta l’architetto Alessio Lo Bello, referente del comitato – non può essere motivato se non dal tentativo di destinare l’intero principale bacino portuale al quasi esclusivo traffico commerciale, con prevalenza di navi adibite al trasporto di merci. Riteniamo che questo scenario non solo comprometterebbe qualsiasi futuro sviluppo turistico della nostra città, ma provocherebbe un insostenibile impatto ambientale dovuto ai fumi delle navi accese in porto e alle merci pericolose che alcune di esse potrebbero scaricare”.
“Sono lieto – ha aggiunto – che molti cittadini stiano aderendo e, soprattutto, stiano dimostrando la volontà di partecipare alle scelte nevralgiche che la città dovrà prendere per il proprio futuro, ci auguriamo sempre più sostenibile. Mi auguro – conclude l’architetto – che l’Amministrazione, guidata dal Sindaco Terranova, possa avviare un sincero ed onesto confronto, su questo importante tema, con tutti i cittadini. Dal futuro del porto dipende il futuro della nostra città”.
Mario Catalano