Il Partito democratico di Termini Imerese ha un nuovo segretario. Si tratta di Vincenzo Fasone, 43 anni, professore associato di economia applicata all’Università Kore di Enna.
Già assessore al Bilancio e candidato a sindaco nel 2017. “Comincio col dire che ho piena consapevolezza della responsabilità del ruolo, sia nei confronti della comunità del Pd che della città. Credo e crediamo che per i prossimi anni il Partito democratico abbia necessità di un nuovo slancio capace di rappresentare le tante energie positive che il nostro territorio esprime”.
L’obiettivo, secondo Fasone, deve essere quello di sostenere i processi che vanno nella direzione delle necessarie trasformazioni che le sfide attuali sul territorio impongono.
“Ci piacerebbe poter dire tra qualche anno che il Pd è stato capace di gettare le basi per un nuovo sviluppo del territorio attraverso l’ascolto e il confronto aperto con i vari portatori di interesse, cittadini in primis” – aggiunge – In tal senso crediamo sia giunto il momento di compiere dei passi importanti quali quelli di dare vita alla Consulta giovanile e alla Consulta delle Associazioni, di avviare fasi di coinvolgimento delle realtà organizzate dei quartieri”. Per il professore non basta riempirsi la bocca di grandi questioni se non si propongono modelli collaborativi che permettano di raggiungere risultati collettivi, che vanno oltre agli obiettivi e alle ambizioni personali.
Il tuo vice sarà Francesco Marramaldo, un ragazzo di soli 25 anni. Quanto è importante credere e lavorare con le nuove generazioni?
Il Pd promuoverà sempre di più, come ha già fatto con questo congresso, l’assunzione di responsabilità nei ruoli dirigenti chiave da parte dei giovani. Abbiamo definito e condiviso una prospettiva di fondo. Abbiamo parlato di una “pietra nuova” per nuovi percorsi di sviluppo. Tale pietra immaginiamo sarà rappresentata, in particolare, dalle giovani e dai giovani, oggi, dotati spesso di grandi competenze. Ringraziamo molto Francesco per la sua disponibilità.
Tra i grandi temi da affrontare c’è il futuro della zona industriale. Recentemente è stata ufficializzata la nascita del più grande incubatore di impresa del Sud Italia. Adesso su cosa bisognerà investire?
Il congresso appena celebrato individua nel “valore alle persone, valore al lavoro” il proprio elemento fondante. Faremo ogni sforzo per mettere al centro dell’azione politica il lavoro. Dobbiamo puntare sul rafforzamento dell’economia reale e sulla crescita della conoscenza. Un lavoro dignitoso capace di rendere concreti i diritti di cittadinanza e le pari opportunità. Bisognerà, in tal senso, favorire la crescita e l’ulteriore nascita di realtà di eccellenza, come traino per una economia non dipendente e non assistita. Da questo punto di vista, certamente, uno spunto interessante viene dal protocollo che l’Amministrazione cittadina ha appena siglato con il “Polo Meccatronica Valley”, che aprirà l’incubatore di imprese ma che potrebbe rappresentare un primo potenziale passo verso la realizzazione di un polo di ricerca nell’area industriale. Sulla zona industriale è aperta da tempo una grande sfida. Per riuscire a cogliere e vincere questa sfida è necessario ripensare alle stesse logiche di sviluppo sin qui seguite.
Nei mesi scorsi Terna ha illustrato il progetto sulla stazione di conversione del Tyrrhenian Link (doppio cavo sottomarino che collegherà la Sicilia e la Sardegna con la penisola), ramo EST (Sicilia – Campania). Sarà realizzata accanto all’esistente stazione elettrica di Caracoli. La transizione energetica passa anche da Termini Imerese. Cosa può offrire la città in tema di green economy?
La transizione energetica, siamo fermamente convinti, che possa passare da Termini Imerese. La concentrazione di grandi player del settore dell’energia (Enel, Terna, Snam e altri) nel nostro territorio è da considerare, infatti, una risorsa di fondamentale importanza. In linea con ciò, fra l’altro, il Partito democratico insieme all’Amministrazione comunale è impegnato nella promozione della creazione di un centro di ricerca nazionale sull’idrogeno nel nostro territorio.
Poco meno di mille lavoratori ex Fiat sono in cassa integrazione da 10 anni. Come ripensare il futuro dello stabilimento termitano?
La sorte dei lavoratori ex FIAT/Blutec resta certamente una preoccupazione per l’intera comunità cittadina. Scorgiamo in questa fase storica alcuni segnali importanti di attenzione sulla crisi. Personalmente l’ho dico in modo chiaro intravedo la possibilità di segnare un nuovo 1970 per la nostra città.
L’eco-sostenibilità, però, non può coesistere con l’inquinamento. Il procuratore Cartosio in commissione ecomafie ha parlato di indagini su presunti reati ambientali nella costa imerese. La politica in che modo può aiutare la magistratura?
Crediamo che sul tema il migliore auspicio è che si sviluppi una sempre maggiore attenzione da parte di tutti i cittadini che possa trovare nei casi necessari anche la forza per la denuncia. Non possiamo lasciare da soli cronisti coraggiosi o volontari ambientalisti. Crediamo che solo da una cultura diffusa sul territorio si possa trovare supporto per l’innesco di percorsi virtuosi in tal senso. La politica può dare un grande aiuto al territorio definendo in modo chiaro le traiettorie di sviluppo. L’impegno del Pd in tale direzione è chiaro, il tema dell’eco-sostenibilità è centrale. È doveroso un ringraziamento al Procuratore Cartosio per l’azione messa in campo anche in tema ambientale.
Si parla molto del futuro del porto. Come lo immagini in futuro e come consideri il lavoro svolto, ad oggi, da Pasqualino Monti?
Il porto rappresenta un asset e un nodo strategico essenziale per il nostro territorio. Sul futuro ci sono punti fermi che il Pd ha elaborato e messo chiaramente in campo: la tutela dell’ambiente in tutte le sue componenti; la salvaguardia del territorio e del suolo; un ruolo strategico per il porto proiettato nel futuro: elettrificazione, idrogeno, last mile ferroviario; il mantenimento di indirizzi fondamentali quali il Parco termale, la rigenerazione del tessuto urbano della parte bassa della città. Più in generale sulla “questione portuale” aperta nella nostra città, il Pd è impegnato a sostenere e supportare il più ampio percorso di partecipazione cittadino alle scelte al fine di giungere alla definizione del necessario consenso politico attorno a decisioni determinanti per Termini Imerese. Immaginiamo, dunque, un ragionamento aperto che possa condurre alla definizione di traiettorie di sviluppo all’altezza delle ambizioni della nostra città e capaci di coniugare al meglio gli sviluppi commerciali con la funzione turistica e peschereccia. Pasqualino Monti credo sia riconosciuto ampiamente quale ottimo manager pubblico. Credo che sin qui, con ottimi risultati, abbia dedicato particolare attenzione allo sviluppo del porto principale del sistema da lui governato, cioè quello di Palermo. Adesso auspichiamo che il focus su Termini Imerese possa raggiungere il livello adeguato alle sfide che ci attendono.
Come rilanciare l’area archeologica di Himera?
Crediamo che il primo passo per la valorizzazione e il rilancio dell’area archeologica di Himera passi attraverso l’accresciuta consapevolezza dell’enorme ricchezza e del potenziale in essa racchiuso. In tale prospettiva è necessario lavorare al corretto posizionamento del sito all’interno del mercato del turismo culturale internazionale. Tale posizionamento dipenderà molto dai risultati della messa a sistema del Parco con le innumerevoli risorse culturali presenti in città (ex Convento dei Gesuiti, Biblioteca Liciniana, ecc.) e con le altre forme di turismo da un lato e dall’altro con le risorse culturali e gli altri turismi a livello regionale.
Mario Catalano