Palermo

Terrasini, scontro politico sulla promozione turistica

TERRASINI (PA) – È scontro in Comune per quelle che l’opposizione in Consiglio comunale considera le “spese pazze” per varie missioni all’estero di amministratori partecipanti ad alcuni eventi turistici.

A finire sotto la lente d’ingrandimento è stato il Piano di promozione turistica varato dalla Giunta, che prevede la partecipazione dell’Ente locale a tre fiere internazionali per un costo complessivo di circa 25 mila euro. Uno “sperpero” secondo i consiglieri, con il Governo cittadino che ha rispedito però le accuse al mittente e con numeri alla mano ha evidenziato la crescita turistica di Terrasini in questi ultimi anni, grazie proprio a queste iniziative promozionali.

Il Comune ha deciso di aderire al programma di fiere organizzato e promosso da Enit, l’Ente nazionale del turismo che riserva un proprio spazio a chi aderisce nell’ambito del proprio circuito promozionale. Gli appuntamenti in questione si svilupperanno tra marzo, aprile e maggio prossimi e Terrasini ha deciso di prenotare un proprio spazio con stand con relativi servizi di trasporto, vitto e alloggio.

Una pianificazione che però, come detto, ha fatto saltare dalla sedia i cinque consiglieri di opposizione che non hanno risparmiato critiche all’Esecutivo: “Terrasini – hanno affermato Ciccio Perna, Chiara Baiamonte, Noemi Bozzo, Alessandra Leone e Antonio Militello – è poco più che un paese di villeggiatura, oltre che un ritrovo per visitatori dei comuni vicini, in maggioranza giovani che riempiono i tantissimi locali. Tutto molto bello, per carità. Ma sappiamo che siamo lontani anni luce dal turismo vero, quello che contraddistingue le località degne di fregiarsi di questo titolo. Per questo davvero non capiamo il motivo per cui l’Amministrazione comunale continui a spendere denaro dei cittadini per inviare assessori e altre persone alle fiere internazionali del turismo”.

“A chi giova – hanno concluso i consiglieri – se non alle vacanze del nostro assessore che in questi anni ha saputo dimostrare grandissima capacità nell’organizzare sagre, sagrette e festicciole, ma senza sapere andare oltre”.

Non si è fatta attendere la replica dell’interessato, Vincenzo Cusumano, che ha difeso le scelte dell’Esecutivo e rimarcato la necessità di puntare sull’internazionalizzazione di Terrasini come destinazione turistica. “I numeri – ha detto – ci danno ragione. La crescita è stata enorme sul piano turistico e i dati lo dicono, non certo io. Nel 2015 tassa la Tassa di soggiorno incassata è stata pari a 126 mila euro, nel 2021 siamo arrivati a 250 mila euro. Soldi che sono stati reinvestiti sul territorio, acquistando panchine e vari arredi per rendere il centro urbano più bello e accogliente”.

“Non è un caso – ha aggiunto – se le grandi strutture ricettive stanno tornando a investire per migliorare la loro ricettività. Tutti i B&B sono raddoppiati, oggi ne abbiamo ben 116. Incrementare le feste del paese e le tradizioni che per anni si sono perse è servito a tenere vivo il nostro territorio. Persino durante il lockdown, grazie anche ai paesi vicini, i nostri commercianti sono riusciti a respirare comunque e dare ossigeno all’economia”.

“Andare all’estero – ha concluso Cusumano – è importante per capire come si muove il turismo, per cercare di prendere il più possibile informazioni per poi reinvestire in idee. È un dato di fatto che Terrasini è un’isola felice”.