Nessun danno per la scossa di terremoto di magnitudo 3.9 registrata dall’Ingv alle 06:38 vicino Adrano, uno dei maggiori dei Comuni del Catanese alle pendici dell’Etna.
Le altre due località più vicine all’epicentro sono, in ordine di distanza, Biancavilla (2.9 km)
e Santa Maria di Licodia (6.5 km).
L’ipocentro è stato localizzato a una profondità di 18 chilometri, una profondità che ha “attutito” l’effetto al suolo, per cui l’evento è stato avvertito, ma non si registrano danni a cose o persone.
Da stamattina il sindaco di Adrano Angelo D’Agate è in Comune per una verifica della situazione.
“Dopo una serie di controlli – ha detto al Quotidiano di Sicilia – possiamo dire con sufficiente certezza che non ci sono stati danni sul nostro territorio. Era importante rassicurare i cittadini già provati dai terremoti dell’ottobre e del dicembre dello scorso anno”.
Ad Adrano, proprio per le conseguenze legate al sisma dei mesi di ottobre e dicembre del 2018, alcune chiese sono ancora chiuse per i danni riportati.
“Resta il problema – ha aggiunto D’Agate – come già avevo riferito in ottobre della necessità di creare ad Adrano delle vie di fuga in caso di calamità. Il terremoto di stamattina è la conferma della necessità di dar vita al più presto a un piano organico che realizzi questo obiettivo. Per quanto riguarda il Comune abbiamo già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche la realizzazione di una via di collegamento tra il centro abitato e la strada statale. Sono convinto che la Protezione civile adesso farà la propria parte”.
Intanto il direttore dell’Osservatorio etneo-Ignv di Catania, Eugenio Privitera, ha spiegato che il terremoto di Adrano fa parte di “uno sciame sismico composto da una ventina di scosse minori iniziato nel tardo pomeriggio di ieri”.
Secondo il vulcanologo il sisma potrebbe essere “frutto di una fratturazione interna al vulcano, e non collegato alla risalita di magma dai condotti magmatici interni”, anche se, sottolinea, “non è possibile dirlo con certezza”.