Nell’ambito di complesse attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia, con il supporto di militari dei Comandi Provinciali del Corpo, a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 9 soggetti (4 direttori di Unità Operative Complesse, 3 rappresentanti di società di distribuzione locale di multinazionali produttrici di dispositivi medici, un rappresentante di tali multinazionali e un provider per l’organizzazione di eventi), a vario titolo indagati in concorso per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Le indagini, svolte da militari del Gruppo Tutela Finanza Pubblica del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania su delega di questo Ufficio, traggono origine da taluni approfondimenti svolti nell’ambito di attività di servizio a contrasto degli sprechi di risorse pubbliche che avrebbero inizialmente fatto emergere come l’A.O.U. Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania avesse effettuato affidamenti per l’acquisto di dispositivi medici, nell’ambito di gare aziendali di bacino o della Centrale Unica di Committenza della regione siciliana, accordando alle ditte aggiudicatarie un prezzo risultato più elevato rispetto alle quotazioni dei medesimi dispositivi indicate nell’accordo quadro Consip.
Le società “PRESIFARM Srl”, “ARCHIGEN Srl” e “CARDIOVASCULAR Srl” – distributrici per conto di multinazionali operanti nel settore – avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei dirigenti sanitari, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio. Le sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo di ottenere in cambio l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.
Le imprese sarebbero risultate aggiudicatarie delle gare aziendali, di bacino o della CUC regione siciliana per l’acquisto di propri dispositivi medici. Si tratta di affidamenti caratterizzati da lotti a consumo che consentirebbero al Direttore dell’U.O.C. o del Dipartimento di incidere, con le sue decisioni e il suo operato, sulla quantità e sulla tipologia di dispositivi medici da far acquistare all’azienda ospedaliera di riferimento.
Le indagini hanno avuto il via nell’ambito di attività di servizio a contrasto degli sprechi di risorse pubbliche che avrebbero inizialmente fatto emergere come il Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania avesse effettuato affidamenti per l’acquisto di dispositivi medici, nell’ambito di gare aziendali di bacino o della Centrale Unica di Committenza della regione siciliana, accordando alle ditte aggiudicatarie un prezzo risultato più elevato rispetto alle quotazioni dei medesimi dispositivi indicate nell’accordo quadro CONSIP.
Il sistema vedrebbe coinvolti quattro Professori, Corrado Tamburino, Antonio Micari, rispettivamente direttori di U.O.C. o Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania Messina; Marco Contarini e Antonino Nicosia, dei poli ospedalieri di Siracusa e Ragusa, membri di un Comitato medico-scientifico del progetto SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occuperebbe dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.
Coinvolti anche i referenti Rosa Vitale, Caterina Maugeri e Giancarlo Antonino Giorlando delle tre società catanesi – rispettivamente, PRESIFARM s.r.l., ARCHIGEN s.r.l. e CARDIOVASCULAR s.r.l. – distributrici per la Regione Sicilia di dispositivi medici prodotti dalle multinazionali nonché il referente di una di queste ultime, Francesco Dottorini, operanti nel settore della produzione di valvole aortiche (T.A.V.I.), endoprotesi coronariche e vascolari (STENT).
Sarebbe risultato coinvolto nel sistema corruttivo anche Pietro Sola, amministratore della COLLAGE S.p.A. di Palermo, esercente “attività delle agenzie di viaggio”, che avrebbe assunto il ruolo di provider degli eventi del progetto di ricerca scientifica promosso dai suddetti dirigenti sanitari, ponendosi quale diretta figura di riferimento di questi ultimi per le sovvenzioni in denaro formalmente destinate all’organizzazione di incontri formativi.
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