Cronaca

Terremoto in Turchia e Siria con centinaia di morti: revocato allarme tsunami in Sicilia

Una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito durante la notte la Turchia e la Siria. Previsto inizialmente un allarme tsunami per la Sicilia ma poi è stato revocato.

Erano da poco trascorse le 2 in Italia quando la terra ha iniziato a tremare provocando un bilancio drammatico. Si parla di circa 500 vittime Un bilancio che però è destinato a crescere visto che in diverse zone risultano crollate decine di edifici. E non solo la Turchia e la Siria sono state duramente colpite dal terremoto. In Libano per esempio la terra ha tremato per 40 secondi, la gente è fuggita in strada terrorizzata.

Allarme tsunami in Sicilia

Dopo la fortissima scossa, l’Ingv aveva emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe sarebbe arrivata sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa‚ alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina. Il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia invitava “i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso‚ da zone portuali‚ e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione”.

L’allarme è poi rientrato. Successivamente, infatti, il Dipartimento della Protezione Civile ha comunicato che è stato revocato l’allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30.

“Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del vigili del fuoco ad intervenire – spiega Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile su Rai Radio1 -. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare”. E ancora: “I team – ha aggiunto – sono variabili, si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso”.