Sono accusate di aver procurato migliaia di documenti falsi, anche per terroristi e foreign fighters, sette persone arrestate dalla Polizia a Milano e in altre città della Lombardia. Sono sette cittadini dell’est europeo gravemente indiziati di far parte di un’organizzazione transnazionale dedita al traffico di documenti falsi.
C’è anche Turko Arsimekov, ceceno di 35 anni arrestato a Varese a novembre e legato a una persona in collegamento con Kujtimi Fejzulai, l’attentatore che a Vienna il 2 novembre ha ucciso 4 persone, tra i 7 destinatari dell’ordinanza in carcere nell’inchiesta della Digos e del pool antiterrorismo di Milano guidato da Alberto Nobili.
Il ceceno sarebbe stato a capo per anni di una centrale di documenti falsi smistati in tutta Europa.
Non è provato che il gruppo di Arsimekov abbia fornito il documento all’attentatore, ma la banda avrebbe dato documenti falsi a una quindicina di terroristi e ne avrebbe smerciati un migliaio.
Le misure giungono all’esito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura di Milano e condotta dalla Digos in sinergia con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione.
Le misure restrittive giungono all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Milano e condotta dalla Digos in sinergia con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, con il supporto dell’ECTC – European Counter Terrorism Centre di EUROPOL e la collaborazione della Guardia di Finanza.