MILANO – Sono stati completati alla Plum Brook Station della Nasa, a Cleveland (Ohio, Usa) i test ambientali della prima navetta spaziale Orion, che volerà in orbita lunare prima di riportare l’uomo sulla Luna nell’ambito del programma Artemis.
Il veicolo spaziale, che può trasportare fino a quattro astronauti, è composto dal modulo di servizio europeo, costruito in Italia da Thales Alenia Space, dal modulo equipaggio e da un connettore. Tutti questi elementi hanno ricevuto il visto di omologazione al volo spaziale dopo essere stati sottoposti nel vuoto, a temperature estreme e a interferenze elettromagnetiche, condizioni simili a quelle che incontrerà durante il suo viaggio verso la Luna.
La Orion è arrivata alla Nasa Plum Brook Station, l’unico centro abbastanza grande per poter testare il veicolo spaziale, il 26 novembre 2019 dove ha affrontato due mesi di test a temperature comprese tra meno 175° e più 75° celsius nel vuoto.
Dopo aver superato la prova di temperatura, la navetta ha affrontato anche i test d’interferenza elettromagnetica per verificare che le componenti elettroniche non subiscano avarie durante il viaggio. Il modulo di servizio, infatti, ha oltre 11 chilometri di cavi per raccogliere informazioni e inviare comandi ai 31 motori, serbatoi, pannelli solari e altro.
Questa specifica Orion è la componente chiave della missione Artemis 1, il volo di prova senza equipaggio attorno alla Luna previsto per l’estate del 2020, apripista della missione Artemis 3 che entro il 2024 farà sbarcare sulla superficie lunare la prima donna e il prossimo uomo.
L’Agenzia spaziale europea (Esa), grazie all’industria aerospaziale italiana, ha realizzato il modulo di servizio, la parte inferiore del veicolo spaziale, che fornisce elettricità, acqua, ossigeno e azoto oltre a mantenere il veicolo spaziale alla giusta temperatura e in rotta.
Dopo aver affrontato tutti questi esami la navetta attende di essere spedita al Kennedy Space Center della Nasa a Cape Canaveral, in Florida (Usa) dove sarà preparata per il lancio.