Un coro di giapponesi in kimono ha aperto la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Tokyo 2020, prima del via della sfilata delle bandiere, senza un ordine alfabetico.
Marcell Jacobs è il portabandiera dell’Italia. Mascherina in volto e tuta bianca disegnata da Giorgio Armani, la medaglia d’oro dei 100 metri e della staffetta 4×100 è entrato nello stadio Olimpico sventolando il tricolore.
I portabandiera, senza delegazioni al seguito, sono entrati singolarmente e poi si sono schierati in un grande cerchio all’interno dello stadio Olimpico.
Il motto olimpico recita “più veloce, più in alto, più forte – insieme”.
E mai come in questa edizione dei Giochi olimpici che si è appena conclusa, l’Italia può dire di averne incarnato tutta l’essenza.
Più veloce, a partire da Marcell Jacobs. Più in alto, come Gimbo Tamberi.
E più forte, come questa Italia da record di medaglie. Uomo simbolo, proprio Jacobs, che ha realizzato qualcosa che sembrava impossibile, proiettando l’ Italia nella storia dell’atletica e delle Olimpiadi. E dopo tante corse, oggi l’azzurro nato a El Paso si è concesso una serata “al passo”, onorato di fare da portabandiera del tricolore che il 23 settembre prossimo andrà riconsegnato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ad aprire la cerimonia, la presentazione del presidente del Cio, Thomas Bach, che ha fortemente voluto questi Giochi anche a costo di doverli spostare di un anno, e quella del principe Hakishino, seguite dall’ingresso della bandiera del Giappone e l’esecuzione dell’inno nazionale del Paese nipponico.
Dopo la sfilata delle bandiere, sono seguiti giochi di luce, pirotecnici e musicali, poi come da tradizione lo spegnimento del braciere olimpico, che segna, assieme allo scambio della bandiera olimpica, l’ideale arrivederci e passaggio di consegne alla prossima Olimpiade estiva.
Particolarmente suggestivo il collegamento in diretta con Parigi e il messaggio di commiato di Thomas Bach: “I Giochi di Tokyo sono stati i giochi della speranza, della solidarietà e della pace. Grazie Tokyo, grazie Giappone. E’ stato un grande messaggio di solidarietà e pace. Ci avete ispirati con questa unione di forza dello sport”, le parole del numero uno del Cio.