Sanità

Tossicodipendenze, a chi giova lo smantellamento dei “SerT”?

CATANIA – Parlare di Dipendenze Patologiche (Alcol, Tabacco, Sostanze stupefacenti illegali, Gioco d’azzardo, Dipendenze Affettive e Sessuali, disturbi del Comportamento Alimentare, ecc.,) è ormai fin troppo facile, con una ricerca sul web si possono avere facilmente tutte le informazioni possibili su quella che viene considerata da decenni come la nuova forma di epidemia della modernità che con oltre 100.000 morti evitabili (ogni anno e tutti gli anni) supera notevolmente i circa 36.000 morti dovuti alla grave epidemia Covid-19.

Le Dipendenze Patologiche e le patologie ad esse correlate sono considerate dall’Oms la prima causa di morte evitabile. Evitabile vuol dire che è scientificamente possibile intervenire precocemente, fare in modo che migliaia di persone non si ammalino e muoiano e fare risparmiare al S.S.R. milioni di euro per ricoveri e costose cure, spesso purtroppo inefficaci.

Tutto ciò spiega l’importanza, la specificità e la particolarità dei Ser.T. nell’ambito del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale. In Italia le persone con Dipendenze patologiche gravi sono circa 9.000.000 e spetta prevalentemente ai Ser.T. provvedere a ridurre l’incidenza di tali patologie e delle patologie correlate (quali le forme tumorali polmonari, le Bpco, le cirrosi e gli accidenti cardiovascolari acuti o cronici, ecc.), a migliorare la qualità della vita delle tante famiglie che entrano nei trattamenti ed a migliorare la sicurezza collettiva (vedi alcol e guida, alcol e lavoro, violenze e maltrattamenti domestici, microcriminalità legata allo spaccio, ecc.), dando, anche, un significativo contributo alla riduzione delle spese di ricovero per patologie organiche altrimenti irreversibili e delle disabilità connesse, spesso fonte di pensionamenti precoci o di richieste di invalidità civile.

I Ser.T. (Servizi Pubblici per le tossicodipendenze), inoltre, attraverso la cura, la prevenzione e la riabilitazione di tutte le Dipendenze Patologiche (sia da sostanze che da comportamenti) e della Ludopatia contribuiscono efficacemente alla lotta contro le organizzazioni criminali che trovano facile manodopera nei pazienti con Dipendenza Patologica e lucrano sia attraverso lo spaccio della droga che attraverso il Gioco d’azzardo. Il Piano Sanitario Regionale 2011/2013 indica che “nell’ambito della riorganizzazione dei servizi per le tossicodipendenze, il potenziamento dei SerT e il riconoscimento della loro funzione peculiare sulla base delle indicazioni assessoriali costituisce il presupposto per garantirne l’autonomia gestionale, organizzativa e funzionale a fronte dell’incremento dei consumi di sostanze d’abuso e delle nuove dipendenze e quindi dell’utenza”.

Innumerevoli note sono state trasmesse all’Assessorato regionale alla Salute ed ai vertici Asp da questa Organizzazione sindacale riguardo alle carenze organizzazione dei servizi per le Dipendenze, ma senza alcuna riscontro. Ma allora come è possibile che le istituzioni deputate al funzionamento di questi servizi siano così indifferenti di fronte a queste problematiche di salute pubblica?

In base a quale strategia sanitaria l’Assessorato regionale alla Salute ha approvato alle nove Asp atti aziendali, che fanno sì che per le Dipendenze Patologiche esistano nove modelli diversi e tutti deputati allo smantellamento dei Ser.T.? Come conseguenza di tutto ciò assistiamo attoniti alla trasformazione delle migliaia di morti evitabili in “Cronaca di morti annunciate”, nel totale assordante silenzio da parte dell’Assessorato alla Salute. Ed i soldi non mancano! Negli ultimi cinque anni , al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (Gap), sono stati assegnati alla Regione Sicilia da Parte del Mise e del Ministero alla salute, finanziamenti per oltre 30.000.000 di euro. Ebbene a distanza di cinque anni dai primi finanziamenti ricevuti nelle due principali Asp siciliane (Catania e Palermo) o non sono stati totalmente spesi o sono stati spesi in piccola parte.

I finanziamenti sono destinati ad esempio all’assunzione di personale per la prevenzione e cura, per la ricerca nell’ambito del Gap, per l’attivazione di centri semi-residenziali e residenziali che possono evitare lunghe e costose trasferte in Centri del Nord Italia. Sempre in tema di carenze assistenziali, mancano in Sicilia totalmente le Comunità Terapeutiche per il trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare, previste dai Lea (Livelli essenziali di assistenza).

Non si comprende per quale ragione l’assessore regionale alla salute e le Asp preferiscano costringere i pazienti affetti da tali patologie a lunghi “viaggi della speranza” presso costose strutture sanitarie del Nord Italia (la retta giornaliera varia da 200 a 300 euro giornaliere), piuttosto che evitare gravi disagi, anche economici, alle famiglie, realizzando facilmente ed in tempi medi, anche in Sicilia, idonee strutture con pari qualità ed efficacia, ma con minori costi per il Ssr.

Per non parlare, inoltre, delle carenze nell’assistenza ai tossicodipendenti detenuti negli Istituti penitenziari, carenze che favorisco per molti detenuti, condannati in definitiva anche per gravi reati legati allo spaccio di droga, di chiedere vantaggiose pene alternative al Carcere (arresti domiciliari, affidamento ai S.S., ricovero in Cc.Tt.). Vorremmo poter chiedere all’assessore alla salute della Regione Sicilia ed al ministro della salute o al ministro per la giustizia ( per quanto di loro competenza), a chi giova lo smantellamento in atto dei Ser.T., a chi giova la mancata prevenzione di morti evitabili, a chi giova la mancata tempestiva spesa dei finanziamenti ricevuti per la lotta al Gap, a chi giovano le carenze di personale per l’assistenza ai tossicodipendenti negli Istituti Penitenziari ed, infine, a chi giova la mancata attivazione in Sicilia di strutture di vitale importanza quali le CC.TT. per la cura dei tossicodipendenti con comorbilità psichiatrica e per la cura dei pazienti con gravi Disturbi del comportamento alimentare (Dca).

In attesa delle risposte, possiamo affermare con certezza che lo smantellamento in corso dei Ser.T., divenuti ormai i “paria” della sanità, certo non giova agli operatori dei Ser.T. (spesso delusi, scoraggiati, boicottati, scavalcati e squalificati), non giova di certo ai pazienti affetti dalle varie dipendenze patologiche ed alle loro famiglie e non giova ai i nostri figli, ed alle future generazioni.

Giuseppe Riccardo Spampinato
Segretario organizzativo nazionale
Cimo, il sindacato dei medici