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Tra “Smart” e “Green”, ecco come cambia l’igiene orale

Parallelamente allo sviluppo tecnologico che ha pervaso il mondo dell’igiene orale, con dispositivi smart dotati di spazzole elettroniche coordinate da apposite app su smartphone per monitorare il tipo di pulizia  l’efficacia batterica, si sta delineando una tendenza alla sostenibilità, che mira a ridurre l’impatto ambientale di spazzolini e dentifrici che da sempre rappresentano un grande nemico per l’ambiente.

Si è registrato infatti un interesse comune per l’ambiente da parte dei maggiori brand del campo, che si sono lanciati nella produzione di spazzolini da denti fatti con materiali riciclabili, riciclati o naturali come quelli di bambù e setole ecologiche al carbone.

Lo scopo principale è quello di evitare le microplastiche nei packaging , solitamente contenute nel 60% di dentifrici comuni, attraverso l’utilizzo di dentifrici e colluttori in pasticca da sciogliere in bocca e con poca acqua, come l’iniziativa proposta dal brand inglese Lush. Ha molto rilievo anche la svolta green cui accennavamo prima, che vede l’utilizzo di materiali naturali come il bambù o plastica non usa e getta nel manico degli spazzolini. Anche il filo interdentale si aggiorna, che tende a essere realizzato sempre più spesso in plastica riciclabile e al carbone nero vegetale sbiancante .

 All’ultima fiera della tecnologia CES di Las Vegas è stato premiato per l’innovazione uno spazzolino da denti, il Plaqless Pro (Colgate). Super tecnologico, elettronico, che è in grado di rilevare l’accumulo di biofilm (la placca batterica) in bocca attraverso dei sensori. L’accuratezza della pulizia si verifica in tempo reale sullo smartphone tramite una app che si connette direttamente con lo spazzolino attraverso una connessione Bluetooth.