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Tram a Palermo, adesso si apre lo scontro politico

Lo stralcio del progetto, deciso a maggioranza dal Consiglio comunale, che riguarda una delle sette linee del tram di Palermo, quella che attraversando il centro congiunge la stazione centrale a viale Croce Rossa, continua ad alimentare polemiche, soprattutto tra chi sostiene che la scelta compiuta ieri sera da Sala delle Lapidi comprometta il complessivo finanziamento di circa 800 milioni, e chi ritiene che lo stralcio della linea A (che assorbe una parte dei 198 milioni destinati alle linee A, B e C) sia ininfluente sul resto del progetto. In attesa di chiarire gli aspetti tecnici, sulla questione tram si gioca, intanto, una partita tutta politica in vista delle elezioni della prossima primavera.

La giunta ha investito molto sul progetto, superando finora anche i rilievi avanzati – sempre sulla linea A – da alcuni professionisti e cittadini davanti al Tar: si attende ancora il pronunciamento del Cga. Ieri sera tre sigle che sostengono la giunta guidata da Leoluca Orlando (Pd, Avanti Insieme, Sinistra Comune) con i loro 9 voti nulla hanno potuto contro una maggioranza costituita in aula da Italia viva, Oso, +Europa, Azione, Udc, FdI e Sicilia futura (FI non ha partecipato al voto), non potendo neanche contare (sulla specifica questione dell’emendamento) sui tre consiglieri del M5S che, per quanto sostenitori della giunta, sulla contestata linea A del tram si sono sempre detti contrari. La partita è finita con 22 sì, 9 no e 3 astenuti. Il sindaco ieri aveva bollato la scelta come “un atto di irresponsabilità politica e un danno per lo sviluppo della città”. Tesi ribadite oggi dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania, che paventa reati nellla decisione del Consiglio, o danno erariale. La pensa molto diversamente Giulia Argiroffi, firmataria dell’emendamento approvato dall’aula ed esponente, di Oso: “Per il tram non c’è alcun progetto esecutivo e nessuna risposta è stata data ai numerosi rilievi formulati dal Consiglio superiore delle opere pubbliche. Senza queste risposte, necessarie per la fase esecutiva, il progetto non potrà arrivare a gara”. Argiroffi sottolinea l’approvazione in aula di un altro emendamento che boccia i 76 milioni per le opere accessorie: “Come possono considerarsi accessori degli interventi irrinunciabili? E prende ad esempio la sopraelevata di via Ernesto Basile, senza la quale il tram occuperebbe la sede stradale impedendo il transito delle auto. “Questo spiega – osserva – quanto approssimativo e carente sia il progetto del sistema tranviario palermitano”. (ANSA).