Tram a Palermo, altro passo in avanti per realizzare le nuove linee

PALERMO – La Giunta Lagalla ha approvato un atto di indirizzo che sblocca la gara per la progettazione esecutiva e la conseguente realizzazione delle linee C, B e A (in quest’ordine di priorità) del tram. La delibera, inoltre, concede più tempo ai proprietari di negozi e pompe di benzina, che non saranno costretti a rimuovere subito le loro attività commerciali in vista dei lavori ma potranno attendere l’effettiva apertura dei cantieri. Niente da fare, invece, per le società partecipate Amap, Amg e Sispi che, in qualità di enti gestori, dovranno accollarsi le eventuali spese di spostamento delle sottoreti idriche, fognarie e del gas.

Secondo l’Amministrazione comunale non c’è alcun pericolo, perché “la delibera, ribadendo che il costo, come indica la giurisprudenza, è a carico dei soggetti gestori, evidenzia che la norma prevede che le sottoreti siano collocate a più di un metro dalla superficie stradale mentre la collocazione dei binari del tram richiede uno scavo di non più di 70 cm. Quindi il problema dello spostamento”, stando a quanto riportato in una nota da Palazzo delle Aquile, “se tutto è stato fatto a norma, non sussiste, se non in casi limitati e specifici la cui risoluzione e costi saranno affrontati in maniera specifica nel rispetto della sostenibilità economica dell’intervento, del bilancio del Comune e della sostenibilità delle partecipate”.

Insomma, si vedrà di volta in volta se e quando sarà necessario spostare un impianto idrico o del gas, anche se quei trenta centimetri o poco più di differenza tra gli scavi per il tram e il metro e passa di profondità delle sottoreti non fanno certo dormire sonni tranquilli alle partecipate. A suo tempo il consigliere comunale di Forza Italia e presidente della VI Commissione Ottavio Zacco aveva quantificato in circa 15 milioni la spesa complessiva per lo spostamento di cavi e tubature, adombrando il rischio default per Amg, Amap e Sispi: “Non è pensabile – aveva detto – che Amap si assuma l’onere di spendere oltre 10 milioni di euro e che Amg spenda 4 milioni per questi lavori di spostamento delle reti idriche e fognarie, del gas e dell’illuminazione. Non è un costo che può essere sostenuto dalle aziende e non è un costo che può essere scaricato sulle spalle degli utenti con un aumento delle bollette”.

Nella delibera, proposta dall’assessore alla Mobilità sostenibile Maurizio Carta e dall’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, però, si invita alla calma: “Il problema viene riportato alla sua reale quantificazione e specifica soluzione – spiegano dall’Amministrazione – senza farne una questione pregiudiziale che metterebbe in crisi l’opera e le aziende alla ricerca di soluzioni finanziarie non ancora quantificabili”.

Resta il dato politico: dopo tante, feroci polemiche, dopo aver trasformato il famigerato “tram in via Libertà” in un argomento di bandiera durante la campagna elettorale, alla fine le linee del tram si faranno, al netto dell’inversione dell’ordine delle priorità (la prima a essere realizzata non sarà la linea A ma la C) e della richiesta del Comune di studiare le soluzioni tecniche meno impattanti (soprattutto durante i lavori ma anche per via Libertà). Tornando, invece, alla questione delle attività commerciali collocate lungo i binari, la delibera concede a negozi e impianti di carburante di “poter rimanere fino a quando dovranno iniziare realmente i lavori non essendo costretti a rimuovere le strutture con eccessivo anticipo rispetto alla concreta necessità di avere le aree libere. Negli anni scorsi i ritardi maturati dal progetto avrebbero già costretto gli operatori economici a spostare le loro attività inutilmente non essendo iniziati i lavori. E anche adesso la complessità del progetto e la necessità di trovare nuove risorse per il completamento suggeriscono di poter agevolare le attività produttive fino a quando possibile. L’atto di indirizzo, anche in raccordo con quanto discusso nelle Commissioni consiliari, concede un’autorizzazione temporanea al mantenimento delle strutture con impegno all’immediata rimozione quando dovranno iniziare i lavori, garantita da una fideiussione che consenta di pagare i costi di un eventuale intervento sostitutivo da parte del Comune”.

Per il sindaco Roberto Lagalla “questo atto ancora una volta dimostra l’accuratezza amministrativa di questa Giunta che sta rimettendo sulla corretta strada procedurale importanti progetti a beneficio della città, eliminando tutte quelle criticità che talvolta rendono le grandi opere un insopportabile costo per i cittadini e le imprese prima di produrre i benefici. Certezza amministrativa, sostenibilità economica e rapidità di intervento sono le cifre del buon governo della mia amministrazione che consentirà di portare a termine le necessarie grandi opere riducendo al massimo disagi e costi indiretti”.

Per la consigliera del M5s Concetta Amella, però, il problema delle sottoreti rimane e la “risoluzione è solo ipotetica. La Giunta ha di fatto confermato che i costi per lo spostamento delle sottoreti rimarranno a carico dei soggetti gestori, ovvero di Sispi, Amg e Amap, in linea con le previsioni fatte dalle precedenti amministrazioni, preferendo rinviare, quindi, ad una fase successiva le reali risoluzioni di tutti i problemi connessi alla realizzazione del progetto. Non a caso, e ipotizzando tale situazione, il nostro gruppo ha presentato nelle settimane scorse un’interrogazione al sindaco Lagalla sulle effettive intenzioni dell’Amministrazione, che oggi si sono tristemente palesate. Liquidare lo spostamento delle sottoreti come mera manutenzione, addebitando i costi alle partecipate, rischia di fare collassare irrimediabilmente le nostre aziende”.