Approfondimento

Transizione energetica, la roadmap della Sicilia. “Entro il 2030 impianti rinnovabili per 15 GW”

Sono stati pubblicati, nei giorni scorsi, i dati relativi alle autorizzazioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia dalle fonti rinnovabili. I dati pubblicati riguardano sia le autorizzazioni nazionali sia quelle concesse dalle regioni. In entrambi i casi la Regione Siciliana guadagna un posto sul podio delle regioni che hanno concesso più autorizzazioni. “Il decreto ministeriale del 25/9/2023 prevede l’installazione sull’intero territorio nazionale di una potenza aggiuntiva pari a 80.001 MW. Di questi, 10.380 MW sono da realizzarsi in Sicilia in conformità a step intermedi, il c.d. burden sharing, che prevede appunto il raggiungimento di quest’obiettivo – ha dichiarato al QdS l’ing. Calogero Giuseppe Burgio, direttore generale del Dipartimento Energia della Regione Siciliana – pertanto al 2030 la capacità generativa degli IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili, ndr) in esercizio nel territorio siciliano dovrà essere pari a 14.666,9 MW, ossia il doppio dell’obiettivo fissato dal Pears per il 2022, e il triplo di quella in esercizio al 2022”.

Come sempre, però, il nodo riguarda le autorizzazioni concesse e a oggi risultano essere stati autorizzati impianti rinnovabili “non ancora entrati in esercizio per circa 6.000 MWp – ha proseguito Burgio – mentre nell’ultimo biennio sono entrati in esercizio nuovi Iafr per circa 700 MWp. Questo significa che è già stata autorizzata la realizzazione di nuovi impianti per una potenza pari all’obiettivo strategico assegnato alla Regione Siciliana per la seconda metà del 2028 che prevede, in chiusura di quell’anno, il raggiungimento di quota 7.173 MWp”.

Nel 2023 la Regione Siciliana ha autorizzato sul suo territorio la costruzione di 57 nuovi impianti “per circa 2.400MWp – ha continuato Burgio – ossia il 40% delle autorizzazioni complessivamente rilasciate da tutte le regioni e province autonome. Si prevede che nel 2024 saranno autorizzati nuovi impianti per altrettanta potenza”.

Tra gli impianti autorizzati solo uno, quello di Castelvetrano con un capacità di 28 MW, si basa su tecnologia eolica mentre gli altri sono basati su quella fotovoltaica perché “è una delle possibilità con un impatto economico minore per l’impresa – ha dichiarato Burgio – visti i costi realizzativi più alti dell’eloico. Ci auguriamo, inoltre, che in Sicilia si voglia esplorare la strada della tecnologia che si basa sull’Offshore Floating Wind (OFW), ossia l’eolico galleggiante offshore, che prevede una turbina montata su una struttura galleggiante anche in virtù del fatto che il Governo ha approvato un finanziamento di 300 milioni di euro per due autorità portuali che avvieranno queste realizzazione anche in considerazione dell’impatto occupazionale duraturo che questa tecnologia prevede, non legata solo a brevi periodi di manutenzione. È necessario inoltre tenere conto gli aspetti costruttivi del sistema, che possono coinvolgere le grandi imprese di lavorazione dell’acciaio, come ad esempio Fincantieri che già oggi è in grado di produrre 125.000 tonnellate di acciaio ogni anno e potrebbe quindi produrre circa trenta floaters che pesano singolarmente, circa, 4.000 tonnellate”.

Anche il recente decreto sulle Cer (comunità energetiche rinnovabili, ndr) è oggetto di attenzione regionale tanto che “anche in considerazione degli investimenti della Regione Siciliana nell’ambito del PR FESR 2021-2027 connessi al contrasto alla povertà energetica – ha continuato Burgio – si prevede la realizzazione di CER solidali per una capacità di circa 250MWp, dato che farà della Sicilia la prima per capillarità e potenza dedicata al sostegno energetico dei ceti economici in difficoltà. Siamo inoltre al lavoro per l’efficientamento delle strutture pubbliche, con riduzione della potenza impegnata per alcune centinaia di MW, che compenseranno la riduzione degli investimenti statali, come ad esempio quelli relativi al c.d. 110%”.

Altro obiettivo fondamentale è lo snellimento delle pratiche di autorizzazione e proprio per questo l’ing. Burgio ha dichiarato che “al fine di velocizzare e garantire la costruzione degli Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili la Regione è in procinto di varare alcune norme tese a colmare alcune incertezze normative” che rallentano l’iter.

È inoltre necessario realizzare accordi di sistema, come quello firmato lo scorso 21 dicembre, alla presenza dell’Assessore regionale dell’energia l’on. Roberto di Mauro, proprio dal DG del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana Calogero Giuseppe Burgio con il direttore “Pianificazione, Interconnessione e Permessi di rete” di Terna S.p.A Enrico Maria Carlini. Si tratta di un protocollo d’intesa teso a coordinare gli investimenti di Terna per la Sicilia, oltre 3,2 miliardi di euro, con le politiche energetiche e digitali della Regione Siciliana. “Si tratta – ha dichiarato Burgio – del primo di una serie di accordi con gli altri Enti coinvolti nel processo tesi a velocizzare la pianificazione e la realizzazione degli impianti”.

Sempre nel 2024 “un grande impulso sarà dato al miglioramento della gestione dell’energia prodotta attraverso la realizzazione di nuovi impianti di ‘pompaggio’ – ha proseguito Burgio – ossia quel sistema di accumulo di energia rinnovabile più efficiente, coniugando a esso il miglioramento delle risorse idriche regionali. Sarà inoltre necessario attivarsi per realizzare una rete di distribuzione non radiale ma a maglia. Senza la ‘smart grid’ non si può realizzare la rete intelligente, che ci permetterà non solo il trasporto dell’energia ma anche la manutenzione predittiva, i dati necessari per il dirottamento della risorsa, il teleriscaldamento. Abbiamo a disposizione 90 milioni di euro per la realizzazione della ‘smart grid’ e l’obiettivo è di selezionare cinque ambiti territoriali ottimali e coinvolgere 200.000 siciliani in una ‘smart grid’, una rete in cui si produce energia rinnovabile, la si distribuisce in maniera efficiente e la rete è posta al servizio del cittadino”.

Il 2024 si prospetta, quindi, come un anno di consolidamento delle scelte strategiche regionali nel campo delle energie rinnovabili anche perché “tutti gli interventi messi in campo dalla Regione Siciliana – ha concluso Burgio – sono tesi a promuovere la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi/commerciali, che potranno contare su un sistema elettrico economico ed efficiente, e che in ultima analisi si traducono nell’obiettivo principale della regione che è quello di creare nuova occupazione”.

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Da Roma via libera a 221 procedure autorizzative per un valore di 13,5 mld

Sono stati comunicati i dati relativi alle autorizzazioni concesse a livello nazionale relative ai nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nel 2023. Le Commissioni Via-Vas (Commissioni di verifica dell’impatto ambientale, ndr) e Pnrr-Pniec (organismo che svolge le funzioni di valutazione ambientale di competenza statale dei progetti compresi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, di quelli finanziati a valere sul fondo complementare e dei progetti attuativi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ndr) hanno lavorato su 221 procedure autorizzative, per un valore di opere complessivo sul territorio di oltre 13,5 miliardi di euro e una produzione energetica di circa 10,5 GW.

Nello specifico le istanze di Via per impianti eolici vagliate sono state 33, per una potenza totale installata superiore a 2 GW e un controvalore complessivo pari a circa 3,5 miliardi e, sempre nel corso del 2023, la Sottocommissione VIA, in relazione agli elettrodotti della Rete di trasmissione nazionale, ha istituito e fornito parere positivo a 51 procedimenti.

Il principale obiettivo delle istruttorie è stato quello di migliorare la sicurezza e l’affidabilità degli elettrodotti ma, soprattutto, la continuità del servizio, accrescendo e potenziando le linee di trasporto di energia elettrica nelle zone di produzione da rinnovabili, l’ottimizzazione e razionalizzazione degli elettrodotti esistenti, soprattutto quelli aerei, al fine di ridurre gli impatti, specie di tipo paesaggistico, sull’ambiente. Proprio per questo i progetti cui è stato fornito il parere positivo comportano anche una notevole riduzione degli impatti e delle lunghezze dei tracciati aerei, spesso in aree di grande pregio dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.

È stato inoltre dato parere favorevole, per un valore delle opere di circa 76 milioni di euro, alla proroga della compatibilità ambientale per consentire la realizzazione di vari elettrodotti. Eseguite inoltre diverse di verifiche di ottemperanza, la cui approvazione consentirà lo sblocco e l’avvio di 10 elettrodotti per un costo totale di circa 510 milioni di euro. Nel complesso le attività istruttorie in materia di elettrodotti hanno fornito pareri positivi su progetti d‘impatto economico per circa 450 milioni di euro.

Sempre nel corso del 2023 è stato valutato il piano di sviluppo di Terna, secondo la procedura VAS, per un valore di circa 21 miliardi di euro.

Per quanto riguarda l’attività della Commissione Tecnica Pnrr-Pniec, invece, sempre nel corso del 2023 sono stati adottati 120 pareri Via in campo energetico. Si tratta di 73 progetti agrivoltaici, 19 fotovoltaici, 16 eolici, 3 eolici off-shore, 3 impianti di pompaggio, 3 metanodotti, 1 idroelettrico, 1 bioraffineria e 1 centrale, per un totale di 8,33 GW, di cui 1 GW di accumulo energetico e un valore economico totale di circa 10 miliardi di €. Sono state inoltre evase 18 istruttorie di Scoping per progetti di eolico off-shore. Il 74% delle istruttorie evase riguarda le Regioni del Sud, e, anche in questo caso, la Sicilia guadagna il podio con il 17% preceduta dalla Puglia con il 26% e seguita della Sardegna con il 14%.

I dati provinciali: a Catania il record di nuovi impianti

Sulla base dei dati pubblicati da staffettaonline.com, desunti dai report mensili delle regioni italiane relativi alle autorizzazioni concesse, sono 36 i progetti eolici, per una produzione pari a 970 MW, e 401 i progetti fotovoltaici per una produzione pari a 4.949 MW di capacità autorizzati nel 2023.

Di questi, per un totale di 5.082 MW di capacità, 200 progetti sono stati autorizzati con le normali procedure, mentre i rimanenti 237 progetti, per un totale di 837 MW di capacità, hanno fatto ricorso alla procedura abilitativa semplificata. Di questi, 57 sono stati approvati dalla Regione Siciliana nel 2023 che, nel suo insieme, ha approvato progetti con una capacità pari a 2327,4 MW su un totale nazionale pari a 5919 MW, un numero che la pone sul gradino più alto del podio nazionale superando la Puglia, che si classifica al secondo posto con 1156 MW e il Lazio che con i suoi 576 MW guadagna la terza posizione. Rispetto al dato nazionale, la Regione Siciliana ha concesso autorizzazioni pari a una capacità del 39% sul totale.

La provincia siciliana più interessata alla realizzazione dei nuovi impianti è Catania, con una capacità di 1000,5 GW, seguita da Trapani con 496,20 GW, Palermo con 446,10 GW, Ragusa con 137,30 GW, Agrigento con 89,90 GW, Siracusa con 86,40 GW, Enna con 58,00 GW e, fanalino di coda, Caltanissetta con appena 13 GW. I progetti approvati riguardano impianti fotovoltaici escluso l’impianto da 28 MW di Castelvetrano che è basato sulla tecnologia di produzione eolica. Sempre la Sicilia conduce la classifica nazionale degli impianti autorizzati più grandi con i fotovoltaici da 250 MW a Vizzini (CT), quello da 227 MW a Catania, quello da 140 MW a Monreale (PA) e quello da 130 MW a Mazara del Vallo (TP).