TRAPANI – Acqua inquinata nel centro storico, ma non si trova la causa. Da quasi un mese diverse zone sono senza acqua potabile e nonostante il lavoro di ricerca, il problema si sta allargando e non si riesce a individuare l’origine della disfunzione.
Sono già due le ordinanze emesse dal sindaco Giacomo Tranchida, che ha vietato, in un primo documento emesso il 7 dicembre scorso, l’utilizzo dell’acqua per gli usi idropotabili nella via Nicolò Fabrizi, nel tratto compreso tra via Livio Bassi e via Nausicaa, in via Nino Bixio, nello stesso tratto, in via XX Settembre, da via Bixio a via colonnello Romej, in via Nausicaa dalla via dei Geranei a piazza XXI Aprile e nella stessa intera piazza.
L’ultima ordinanza, emessa in questi giorni, allarga ulteriormente il divieto anche alla via Dalmazia e alla via dei Mille, tra piazza XXI Aprile e via Livio Bassi. Anche da queste zone, infatti, sono pervenute segnalazioni di inquinamento dell’acqua, visivamente torbida e maleodorante.
Gli esiti degli esami di laboratorio sui campioni prelevati in due condomini, uno in via Nausicaa e l’altro in via Nicolò Fabrizi, hanno poi confermato la non conformità del prezioso liquido ai parametri imposti per legge. Da qui l’immediato intervento delle autorità cittadine per vietarne l’uso. In parallelo, si è intervenuti con la distribuzione di acqua attraverso le autobotti del Comune, ma la soluzione proposta non permette una gestione a lungo termine in maniera ottimale.
Se, da una parte, l’urgenza di vietare l’uso dell’acqua è stata ottemperata, dall’altra si brancola nel buio, alla ricerca delle origini del problema. Nessuna risposta arriva dalle autorità competenti, che si limitano a ribadire come si continui a lavorare alla ricerca del focolaio di inquinamento che sta provocando così tanti inconvenienti.
Già a novembre erano arrivate delle segnalazioni di un odore sgradevole proveniente dai rubinetti da parte di alcuni residenti in via Regina Elena e via Cassaretto, tanto da necessitare la bonifica immediata delle cisterne. Ancora, diversi cittadini hanno lamentato problemi di salute come mal di pancia e diarrea. La polemica era nata immediatamente: il Comitato centro storico di Trapani, infatti, aveva fatto sentire la propria voce denunciando la poca trasparenza dell’amministrazione comunale, che non avrebbe informato con tempestività la cittadinanza, e l’inefficienza del servizio, considerato che i cittadini stanno procedendo a proprie spese alla bonifica delle vasche.
L’Amministrazione comunale ha voluto rispondere subito alle accuse: “Siamo intervenuti subito – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici e Servizio idrico integrato Vincenzo Guaiana – e con trasparenza. Gli uffici comunali, come sempre accade quando si parla di sicurezza sanitaria come in questo caso, si attivano immediatamente: queste segnalazioni, infatti, hanno una priorità assoluta”.
Secondo quanto accertato da Guaiana, infatti, la prima segnalazione sarebbe giunta a distanza di otto giorni dal verificarsi dei primi cattivi odori provenienti dall’acqua di rubinetto. “Una volta ricevuta la segnalazione – ha spiegato – i tecnici sono intervenuti tempestivamente chiudendo l’allaccio, effettuando un prelievo per le analisi”.
Sono anche state contattate altre persone della stessa via per capire se il problema fosse localizzato al solo stabile da cui è giunta la segnalazione o presente anche nel vicinato. “Noi siamo presenti – ha concluso l’assessore Guaiana – e continueremo a esserlo. Confidiamo ovviamente nella civica collaborazione di tutti i cittadini, ma rifuggiamo dalle strumentalizzazioni gratuite e allarmistiche”.