Trapani

Trapani, il futuro dell’Ati tra governance e nuove fonti

Il futuro va ancora costruito. L’Assemblea territoriale idrica trapanese non ha ancora il gestore unico, ma sta facendo passi avanti per averlo. L’emergenza va invece affrontata, ora e subito. E con i venti milioni di euro messi a disposizione della Regione l’acqua sta per arrivare. Con i fondi, in quota parte, ottenuti per i Comuni trapanesi è stata avviato un intervento di revamping di alcuni pozzi.

Trapani, l’intervento del presidente dell’Ati Francesco Gruppuso

Il presidente dell’Ati Francesco Gruppuso ha così provato a fare il punto della situazione: “Abbiamo ricevuto una nota dal Comune di Castelvetrano che conferma il cronoprogramma e le opere realizzate. Sono stati ultimati i lavori di revamping dei pozzi Agate ed Ingrasciotta”. Che in soldoni significano “il recupero di 10 litri di acqua al secondo a vantaggio delle frazioni di Marinella e di Triscina, attualmente dipendenti da Siciliacque”.

Conto alla rovescia che è dunque terminato raggiungendo due obiettivi strategici: quello di consegnare più acqua in due zone turistiche del territorio castelvetranese e l’altro di liberarsi dalle scelte di Siciliacque, che è stata investita in pieno dalla crisi idrica che sta colpendo duramente tutte le province dell’Isola. La riattivazione dei due pozzi è stata accompagnata anche “dall’installazione delle opere accessorie elettromeccaniche”.

Trapani, il piano definitivo dell’Ati approvato dalla Regione

Nel piano definito dall’Ati e approvato dalla Regione è stata prevista una spesa di 77.400 euro. Un altro step di lavori si concluderà in questi giorni. In prima linea la città di Trapani. Gli interventi previsti sui pozzi di Bresciana rimandano ad una vera e propria svolta nell’approvvigionamento idrico comunale e non solo. Il revamping di diversi pozzi porterà ad un aumento della portata di circa 80 litri d’acqua al secondo, che saranno utilizzati anche a vantaggio dell’intero sovrambito. Presi così in carico quattro pozzi di Bresciana. Per i primi tre è stata prevista una spesa di 196.500 euro, che si aggiunge ai 130.000 euro per l’altro pozzo del sistema idrico del capoluogo. Sistema che consente a Trapani di essere quasi totalmente indipendente da Siciliacque. Particolare di non poco conto, con la società in affanno e con la siccità che ha ormai superato i livelli di guardia. A stretto giro verranno conclusi pure i lavori al pozzo Madonna (63.000 euro) che prevedono la sostituzione della pompa di sollevamento. Si tratta di un imminente salto di qualità con l’immissione nella rete idrica di 80 litri d’acqua al secondo, che andranno anche a Misiliscemi, Comune “scissionista”, che ha ottenuto l’autonomia amministrativa nel febbraio del 2021.

Gli interventi predisposti e la lista delle zone coinvolte

Nella lista dei Comuni che interverranno sui pozzi c’è Calatafimi-Segesta, amministrato dal presidente dell’Ati Gruppuso. In tutto cinque pozzi da riattivare e potenziare. Nel piano Ati, definito con i Comuni, e con il via libera della Cabina di regia della Regione, sono stati definiti due interventi, uno di 64.100 euro e un altro di 19.400 euro per i pozzi, le necessarie opere accessorie e per il recupero dell’impianto di sollevamento nella stazione di contrada Monte Patti. In gioco circa 10 litri d’acqua al secondo. Il presidente Gruppuso sottolinea un punto di non ritorno: “L’acqua proveniente dai nuovi pozzi consente di liberare risorse che Siciliacque potrà utilizzare per incrementare o integrare le forniture laddove c’è più bisogno di acqua”. Il sindaco di Calatafimi aggiunge che “le città di Alcamo, Castellammare del Golfo, Salemi e San Vito lo Capo completeranno i lavori programmati nel mese di agosto”.

Comuni che potranno potenziare la loro portata: Alcamo (293.100 euro) interverrà sull’impianto di sollevamento Cannizzaro. Impianto delle acque sorgentizie ed avrà un incremento di 10 litri d’acqua al secondo. Saranno invece 15 litri quelli che verranno recuperati dal revamping del pozzo di contrada Fraginesi a Castellammare del Golfo. Buone notizie dunque per la località turistica di Scopello. Farà la sua parte il Comune di Salemi con 270.000 euro da utilizzare per il potenziamento dei pozzi Ulmi – Filci Bagnitelli – Polizo – San Giacomo. Circa 16 litri d’acqua al secondo in più, da mettere a vantaggio del sovrambito.

La misura prevista per San Vito

A San Vito, una delle regine del turismo trapanese e siciliano, sarà ripristinato il pozzo Sugameli (5 litri d’acqua al secondo), installata una pompa di sollevamento ed aperto il percorso che porterà al dissalatore mobile (150.000 euro). Della “torta” di 20 milioni di euro della Regione, la “fetta” trapanese è di 1.377.800 euro, con un aumento complessivo di circa 150 litri d’acqua al secondo nei Comuni dell’Ati interessati dai lavori. C’è dunque un piano per l’emergenza.

Ati e la richiesta alla Regione sulla fase commissariale

Ma l’Ati ha estremo bisogno di futuro. Il nuovo vertice ha chiesto alla Regione di superare la fase commissariale – sia per l’individuazione dell’ente gestore, sia per il governo finanziario dell’ente – e di accelerare i tempi per avere il gestore unico, soluzione vitale per l’Ati, che non è ancora entrata a regime. L’assemblea dei sindaci ha cominciato a fare la sua parte dando il disco verde all’avviso pubblico per assumere un direttore generale. C’è di più. L’Ati trapanese ha le idee chiare sul governo del sistema idrico integrato. Punta infatti ad una soluzione mista, pubblico-privata per poter avere i titoli necessari ed utili a dare il suo indirizzo politico. Ma l’ultima parola spetta alla Regione.