TRAPANI – Finanziato, con oltre 1 milione e 600 mila euro, il progetto per il recupero edilizio del Borgo rurale Livio Bassi di Ummari, predisposto dall’Istituto autonomo case popolari di Trapani, dopo affidamento da parte del Comune.
Il finanziamento fa parte dell’attuazione dell’Azione 9.4.1. del Po Fesr 2014/2020, con successiva divisione della somma in due parti: nel 2020 verranno erogati 500 mila euro e nel 2021 la restante parte di 1.107.440,70 euro.
Una volta terminati i lavori, il Borgo tornerà nella disponibilità del patrimonio pubblico del Comune di Trapani. In esclusiva per il QdS, abbiamo chiesto a Piero Savona, direttore generale Iacp Trapani, la tempistica di inizio e consegna lavori: “È un po’ prematuro parlare di tempi, perché stiamo provvedendo a dare l’incarico per le verifiche delle strutture, dettaglio che è propedeutico al progetto definitivo. Poi avranno luogo i tempi della gara e prevedo, per questo, che ci vorrà qualche mese e, in quel momento, potremo fare il cronoprogramma definitivo. Sono passaggi obbligati”.
Il Quotidiano di Sicilia ha chiesto anche di visionare la relazione tecnico illustrativa del progetto: “La programmazione regionale 2014-2020 del Po Fesr Sicilia – si legge – inserisce tra i principali obbiettivi la programmazione dell’ inclusione sociale e lotta alla povertà, tramite il sostegno all’ampliamento dell’offerta di alloggi sociali, soprattutto nei contesti sub-urbani caratterizzati da persistente marginalizzazione”.
Ed ecco che, in questo clima, si inserisce l’obiettivo strategico del potenziamento del ruolo della città come polo attrattore e principale erogatore di servizi per tutta l’area, avvicinando la zona del Borgo ‘Livio Bassi’ alla rete degli altri sistemi urbani.
Leggendo la relazione, viene evidenziata anche la necessità della creazione di nuovi alloggi per il Comune di Trapani, sia per il numero di residenti italiani che stranieri in aumento, ed in tal modo il Borgo può dare il suo contributo ai fini abitativi. Oltre al recupero dell’area, è prevista una riqualificazione energetica dei fabbricati: coibentazione degli edifici con sistema a “cappotto”; impiego di infissi a risparmio energetico; impiego di generatori di calore ad alta efficienza; installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e l’impiego di materiali biocompatibili. Sono stati previsti, inoltre, servizi igienici a norma di legge per la fruizione da parte di persone diversamente abili e un ascensore per rendere agevole agli utenti il passaggio da un livello all’altro dell’edificio. Il modello abitativo proposto, a seguito dell’analisi del fabbisogno abitativo, intende quindi soddisfare una diversificata domanda che può essere costituita da nuclei familiari di vario tipo: dalla persona singola con esigenze abitative di natura temporanea e/o a basso costo (lavoratori precari, studenti), da giovani coppie e/o famiglie di immigrati in difficoltà e da anziani autosufficienti. Come verrà garantita la gestione degli immobili?
Leggendo la relazione, è prevista anche l’istituzione della figura del ‘gestore sociale’, che si occuperà sia delle attività per l’amministrazione degli immobili sia della gestione delle reazioni sociali: promozione dello sviluppo della comunità, sportello/punto d’ascolto, coordinamento dei servizi integrativi alla residenza all’interno degli spazi comuni.