Trapani

Trapani, caro bollette, un vertice tra associazioni e Prefetto

TRAPANI – Il caro bollette sta trascinando ad una situazione drammatica migliaia di famiglie e operatori economici della provincia di Trapani. Un quadro socio-economico allarmante, che è stato fatto presente dai rappresentanti di Casartigiani, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Cidec, Confesercenti e Sicindustria al Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza.

“Negli ultimi mesi – spiega al QdS, Dina Magaddino, presidente provinciale di Casartigiani – abbiamo assistito ad un continuo ed esponenziale aumento del prezzo dell’energia elettrica, derivante dall’utilizzo di gas naturali o derivati dal petrolio, senza che le istituzioni siano riuscite ad intervenire in maniera efficace. Nella sola seconda metà del 2022, il potere d’acquisto è sceso di 12,1 miliardi. Ogni famiglia ha perso in media circa 470 euro in soli sei mesi. Solamente nell’ultimo fine settimana il prezzo alla pompa del diesel è aumento di 20 centesimi di euro. I prezzi delle bollette sono destinati ad aumentare anche per i restanti mesi del 2022, perché trainati dall’aumento delle materie prime registrato nel corso dell’estate. Il risultato è quello di ritrovarsi con un’inflazione al 9,1%, oltre mezzo punto in più rispetto al già elevato dato del periodo estivo (+8,4%) e tre punti in più nel confronto con il periodo primaverile”.

Il report di aumenti di Casartigiani Trapani delle attività più diffuse

Casartigiani Trapani fornisce, anche, un report di aumenti delle attività più diffuse sul territorio, in un range temporale dal 2021 al 2022. Ci sono i panificatori con un incremento percentuale dei costi del +500% di energia elettrica, gas +600%, pellet +300%, farina +130%, lievito +150%, olio di girasole +300%, strutto 120%, packaging +330%; bar e gelaterie con un aumento del caffè al kg da 13,00 a 18,00 euro, zucchero ed affini da 1,20 euro al kg a 1,60 euro, latte da 0,90 euro al litro a 1,20 euro, cornetto aumento al pezzo da 0,40 euro a 0, 60, costo energia +400%, bibite varie +30%, costo personale +29%; le pasticcerie con un aumento della farina da euro 0,73 euro al kg a 1,05, zucchero da euro 0,65 al kg a 1,20euro, margarina da euro 2,40 al kg a 3,66 euro; strutto da 1,40 al kg a 2,20 euro, panna vegetale aumento da 1,80 euro al litro a 2,50 euro, uova da 23 euro a cassa da 180 ‘pezzi’ a 30 euro.

Rincari pesanti del doppio, il più delle volte. Aziende e famiglie, già stremate dalla crisi generata dal Covid-19, non hanno risorse disponibili per fronteggiare la nuova emergenza.

“Per contrastare questo prolungato aumento dei prezzi – si legge nella nota inviata da Casartigiani al QdS -, le famiglie hanno utilizzato fino ad ora i propri risparmi, scesi già nel trimestre primaverile di ben 2,3 punti in quota di Pil. Ma i margini a disposizione dei consumatori sono ormai ridotti al lumicino. Le tendenze dell’occupazione, con il dato di agosto che già presenta una flessione di 110mila unità rispetto a fine primavera, non consentono infatti di prevedere alcun aumento del reddito disponibile, e l’aumento dei tassi di interesse limita le possibilità legate al credito”.

Per queste ragioni, le associazioni di categoria del territorio hanno richiesto un incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo trimestre dell’anno; un ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022; un incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le pmi, anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica; un’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia.

“Le associazioni – dichiarano – si impegnano, inoltre, a svolgere il proprio ruolo di corpi intermedi nel pieno rispetto delle istituzioni, ponendo freno alle molteplici richieste di organizzare manifestazioni di piazza autonome e non armonizzate con tutti i corpi interessati”. Dal canto suo il prefetto di Trapani si è reso disponibile a farsi portavoce, sia a livello nazionale che regionale, dei reali bisogni delle imprese trapanesi e per ulteriori incontri al fine di istituire un eventuale tavolo tecnico.