TRAPAN – I Comuni hanno fiducia in loro e loro ripagano la fiducia con l’assistenza sul campo. Loro sono i professionisti dell’Associazione “CO.DI.CI.”, che sta per Centro per i Diritti del Cittadino. Un’organizzazione nazionale, con riferimenti regionali e provinciali.
Sul territorio trapanese una struttura consolidata nel tempo che prova a fare da camera di compensazione tra le amministrazioni locali e le comunità. Mediazione e supporto, con un’azione ad elastico e soprattutto indipendente. In agenda: problemi, segnalazioni, contenziosi, criticità che rimandano alla qualità della vita nelle città. Come obiettivo, le soluzioni per gli enti ma soprattutto per quelli che tecnicamente, ed in punta di burocrazia, si chiamano utenti-contribuenti.
“CO.DI.CI” trapanese ha un referente, l’avvocato Vincenzo Maltese. È il catalizzatore delle questioni aperte, una sorta di “ambasciatore” dei casi da risolvere, dall’acqua, alle fognature, passando per le mille incombenze e responsabilità che un Comune deve affrontare e che spesso non riesce a fare. Da qui la collaborazione, quasi un “soccorso” che Maltese conferma e rilancia.
Siete ormai una sorta di quinta colonna delle amministrazioni locali. Un atto di fiducia nei vostri confronti?
“Ritengo di sì. L’Associazione di cui faccio parte, ormai dal 2015, si è sempre voluta porre quale punto di riferimento per tanti cittadini e da ponte con le istituzioni e gli enti locali. Oltre a focalizzarci sui disservizi, siamo spesso sollecitati anche a valutare atti e provvedimenti della pubblica amministrazione e della amministrazioni locali in particolare. Sono stato chiamato in causa, per esempio, quando ad Erice, lo scorso anno, la Giunta si è impegnata per la modifica dello Statuto della Funierice, quando si è aperta la questione della gestione dei parcheggi a pagamento con l’appalto che scadeva, o, non da ultimo, ho lavorato per creare un collegamento diretto con E-Distribuzione per potenziare la linea elettrica in località Pizzolungo. Per non dimenticare le battaglie che portiamo avanti contro i gestori energetici, e in particolare, i contenziosi contro il gestore idrico EAS per difendere i diritti dei cittadini a fronte di fatture spropositate o prescritte – tutte annullate dai giudici – o per far avere a tutte le famiglie, il diritto sacrosanto a poter utilizzare acqua pulita tutti i giorni. Grazie ai protocolli d’intesa che abbiamo recentemente sottoscritto con alcune amministrazioni locali con le quali c’è collaborazione – Valderice, Favignana Isole Egadi, Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo – siamo una vera realtà un po’ in tutta la provincia”.
Avete firmato dei protocolli d’intesa con alcune amministrazioni ma siete in contatto con tutti i Comuni della provincia. Che realtà amministrativa emerge?
“Tutte le amministrazioni cercano di fare la loro parte. L’obiettivo è di essere Comuni virtuosi. Noi ci limitiamo a sindacare quegli atti che in qualche modo possano ledere i cittadini. Ma ovviamente ci sono provvedimenti che, discutibili o meno, sono frutto di scelte politiche di chi governa le città. Per esempio, ci sono stati Comuni che hanno autorizzato il servizio di assistenza studenti disabili, mentre il Comune di Trapani continua a non garantirlo, seppur in presenza oggi di chiare direttive anche nazionali. è una chiara determinazione del sindaco che amministra. Ritengo che solo la magistratura civile potrebbe risolvere nel breve termine questa problematica, imponendo nel caso di accoglimento delle doglianze, un obbligo a carico dell’amministrazione comunale. Le certificazioni circa la regolarità o meno dei provvedimenti amministrativi sono lasciate invece al controllo della Corte dei Conti”.
Che impatto state riscontrando rispetto al caro bollette sui cittadini? E soprattutto sulle imprese del territorio?
“La questione del caro-bollette era già stata prevista nei mesi di ottobre novembre dello scorso anno. Si parlava di aumenti che poi sarebbero stati del 50% per luce e gas, poi sono diventati del 100%, mentre oggi i dati parlano del 131%. Una cosa a cui il Governo nazionale deve porre rimedio. Gli impianti sportivi che hanno avuto un calo di iscritti a causa della pandemia stanno chiudendo per ammortizzare i costi spropositati di gestione: luce e gas con fatture raddoppiate negli ultimi due mesi. Tutto questo è inaccettabile perché a pagarne le conseguenze sono sempre i lavoratori e le famiglie. Per restare dalle nostre parti, ricevuta tutta la documentazione, stiamo cercando di trovare una soluzione per far riaprire la Piscina comunale di Trapani”.
Cosa sono gli Sportelli che vengono aperti nei Comuni e quali servizi mettete a disposizione?
“Sono sportelli di orientamento per il cittadino. Interveniamo, se richiesto, quando il cittadino riceve un atto della pubblica amministrazione o una richiesta di pagamento per imposte, tariffe o tributi, o subisce un disservizio. In questi casi deve cavarsela in qualche modo ed in situazioni difficili deve evitare di fare degli errori o assumere decisioni che possano compromettere i propri interessi oppure, peggio ancora, i suoi diritti”.
I cittadini sono davvero nelle condizioni di difendersi?
“I cittadini devono essere messi nelle condizioni di conoscere quali sono i loro diritti, devono sapere che possono entrare in contraddittorio con il gestore solo nel momento in cui ricevono una fattura e non una diffida o un sollecito di pagamento, oppure un avviso di accertamento nel caso di un tributo, ove la stessa fattura viene solo richiamata, mentre spesso non è mai stata neanche notificata. Ecco, contro tutti questi atti impositivi, la gente deve sapere che può eventualmente chiedere dei bonus, degli indennizzi, oppure, cosa più attuale, eccepire la prescrizione rispetto ad alcuni anni pregressi, ai sensi della recente Legge di Stabilità 2018, perché la prescrizione di un credito non opera mai automaticamente ma è necessaria la richiesta dell’utente”.