Trapani

Ex Archivio di Stato, un pezzo di storia del territorio che nessuno vuole

TRAPANI – In pieno centro storico, nel cuore di Trapani, a due passi dal porto. In Via Nunzio Nasi, che già dice tutto, richiamando alla memoria il politico più illustre della città. Ex sede dell’Archivio di Stato.

Un immobile, pianoterra, tre piani e terrazzo, che vale a base d’asta 3.778.811 euro: gara andata deserta all’inizio di ottobre. Di proprietà del Libero Consorzio Comunale. Da anni inserito nel piano delle alienazioni, per fare quadrare conti che non possono quadrare – e non è l’unica proprietà dell’ex Provincia regionale in vendita – perché il mercato s’è finora girato dall’altra parte.

Eppure, qualche tempo fa, su quest’immobile, s’è giocata una battaglia politica campale. Nel suo quasi doppio mandato (1998-2003 e 2003-2005) – si dimise prima della scadenza naturale per partecipare alle Regionali – la Presidente della Provincia Giulia Adamo decise di sfrattare l’Archivio di Stato, alloggiato al primo piano.

Lettere di fuoco con la direttrice Sabina Sambito, “accusata” dall’Adamo di non pagare l’affitto. Ma c’era di più. La Presidente pensava in grande. Il dibattito politico provinciale era concentrato sul rilancio dell’Università trapanese e l’Adamo voleva trasformare l’intero stabile in una residenza per studenti. Soluzione poco apprezzata dalla politica che fece resistenza, mettendo da parte la sua storica apatia ed organizzando una catena umana simbolica attorno all’immobile. Consiglieri e deputati regionali d’opposizione, ma anche giovani, esponenti della cultura. Sì, perché l’Archivio di Stato, in quella fase, non aveva una sede alternativa, perché i lavori nel complesso di Sant’Anna – sede attuale – erano ancora in corso. Il foglio di via dell’Adamo divenne esecutivo e l’Archivio venne trasferito in un capannone industriale, in una zona periferica della città. Oggi, negli stessi locali, c’è una concessionaria d’automobili.

L’ex Provincia regionale ha provato più volte a vendere un sito che è comunque un pezzo di storia del territorio. La progressiva crisi del turismo, in fase calante dall’America’s Cup e per i problemi legati all’aeroporto di Birgi, ha spento le potenzialità di un immobile che avrebbe potuto – con le necessarie modifiche ed autorizzazioni – assumere l’aspetto di una nuova struttura alberghiera. Anche l’idea iniziale dell’Adamo, per un utilizzo legato all’Università, ha dovuto segnare il passo.

Ed è così che un sito in posizione strategica e con una storia importante finisce per essere un ulteriore tassello del degrado di un territorio che stenta ad emergere e ad avere una sua identità.