Turismo mordi e fuggi. Morde di brutto e fa male. Poi si allontana come se nulla fosse. I diportisti come tanti lanzichenecchi che arrivano a margine delle coste e si godono quello che considerano il loro meritato riposo. Libero, anche dalla regole. Le amministrazioni comunali invece lì a difendersi per evitare il peggio. Come nelle Isole Egadi.
Il sindaco di Favignana Francesco Forgione l’ha detto chiaro e tondo in una riunione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica: “Ho ribadito la necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle nostre isole e di un’intensificazione dei controlli sia a mare che a terra. Ho ottenuto un impegno concreto da parte del Prefetto e dei comandanti della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Uno sforzo che cercheremo di sostenere anche con la presenza della Polizia locale, chiedendo però anche un forte senso civico a residenti e visitatori per tutelare insieme il territorio delle nostre isole e garantire un’estate serena per tutti”.
Forgione ha messo tutto nero su bianco: “Negli ultimi due fine settimana di luglio, le cale di Favignana e Levanzo sono state fortemente congestionate da barche e natanti provenienti da Trapani e Marsala, generando situazioni di pericolo per i bagnanti. Al contempo, il porto registra decine di migliaia di arrivi e partenze quotidiane”. Poi una delle note più dolenti: “La Polizia locale – con un organico di 6 vigili urbani e 5 stagionali – non è in grado di gestire tale afflusso”, ha sottolineato il Comune, aggiungendo: “L’amministrazione e l’Area marina protetta si erano attivati per tempo per predisporre i necessari controlli. All’avviso pubblico per l’assunzione di 5 vigili a mare, ha risposto però una sola persona”.
Da qui l’allarme del primo cittadino: “In queste condizioni, la situazione diventa per noi ingestibile”. Tocca ora alla sinergia istituzionale fare la sua parte. Il monitoraggio è costante e le verifiche, accompagnate dalle scelte strategiche e dagli interventi delle forze dell’ordine, diranno cosa è stato prodotto, in termini di quantità e qualità, nel controllo delle coste egadine. Turismo mordi e fuggi anche nell’area della Città Metropolitana di Palermo. A segnalare “ancoraggi e ormeggi in grado di creare danni”, è stata la deputata regionale del Movimento cinque stelle Cristina Ciminnisi. In gioco, la biodiversità marina di Capo Zafferano. L’area marina nel territorio di Santa Flavia può contare su una risoluzione che impegna il governo del presidente della regione Renato Schifani “a provvedere, per quanto di competenza e nelle more di un’apposita definizione normativa, all’individuazione di idonee sanzioni amministrative in caso di mancato rispetto dei divieti imposti dalle misure di conservazione in tutte le aree SIicdella Regione”. Sic sta per sito d’importanza comunitaria e Capo Zafferano ne fa parte ed ha i titoli per esserlo.
L’onorevole Ciminnisi va al sodo: “Presi dal diletto estivo, troppo spesso, dimentichiamo come anche un singolo ancoraggio su un habitat protetto, come lo sono i fondali di Capo Zafferano, possa creare danni irreversibili. Purtroppo c’è attualmente una lacuna normativa a livello regionale che impedisce di sanzionare chi non rispetta le misure di tutela all’interno del sito. é dunque urgente che l’assessorato al Territorio e ambiente definisca la carta degli habitat, le misure di conservazione definitive e il piano di gestione del sito”. L’impegno per Capo Zafferanno ha un percorso guidato. “In Commissione ambiente – ha aggiunto la parlamentare pentastellata – abbiamo lavorato per sensibilizzare il governo regionale ad adottare gli strumenti che servono a tutelare quel meraviglioso tratto di mare con idonee misure di salvaguardia, nelle more dell’istituzione dell’Area marina protetta a cui, a livello nazionale, sta lavorando da due anni la nostra Daniela Morfino, deputata alla Camera. È giusto vivere il nostro mare, ma è doveroso preservarne la bellezza”.
C’è un altro confronto in atto per l’istituzione di un’altra Area marina protetta. Riguarda la Riserva naturale dello Zingaro. Agli atti del Parlamento nazionale c’è un disegno di legge presentato dall’ex deputato grillino Antonio Lombardo. Il sostegno alla proposta è sempre stato ampio ma non è stata ancora trovata una sintesi tra le esigenze di difesa di questa parte di mare trapanese e le attività di pesca, oltre che con le priorità turistiche.