Trapani

Trapani, movida sì ma con le regole: “accordo” su limiti e divieti

TRAPANI – La Prefettura di Trapani è stata chiara fin dall’inizio: “Definire disposizioni uniformi per regolamentare la cosiddetta Movida”.
E con un obiettivo dichiarato quello di “contemperare, da un lato, la legittima aspirazione dei giovani al divertimento ed il diritto dei pubblici esercenti di rilanciare la propria attività dopo un lungo periodo di restrizioni, e dall’altro, di garantire le insopprimibili esigenze di quiete pubblica dei residenti rivendicate legittimamente, con la fondamentale necessità di assicurare, a beneficio di tutti, una cornice di legalità, di sicurezza e, non ultimo, di rispetto del territorio”.

Movida, regole omogenee per tutto il territorio

Messaggio forte e chiaro che è stato definito e sviluppato in due riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Forze dell’ordine e sindaci protagonisti di un salto di qualità. Da qui uno schema di ordinanza con regole omogenee da adottare in tutto il territorio trapanese e con la Prefettura pronta a dettare la linea: “Al fine di garantire, in primo luogo, la sicurezza pubblica nelle occasioni di aggregazione, a garanzia, soprattutto, delle fasce più giovani della popolazione, che sono il principale motore della vita notturna”. Una soluzione che ha trovato il consenso pieno dei primi cittadini. Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha seguito le linee guida della Prefettura chiudendo il cerchio su un punto critico. Nella sua ordinanza si legge che la città registra “una forte affermazione della Movida e dei suoi effetti, che possono, in alcuni casi, tradursi in episodi di disturbo della quiete pubblica, in atti di vandalismo e risse”.

Bere sì, ma con dei paletti

Considerazione che ha determinato una prima contromossa: “In tutto il territorio comunale, dalle 23 alle 6 del mattino, è vietata la vendita e la somministrazione – sia in forma fissa che itinerante -, nonché la detenzione ed il consumo in luogo pubblico di bevande alcoliche e superalcoliche, in contenitori in vetro e non, anche se dispensate da distributori automatici”. Bere sì, ma con dei paletti per rispondere al piano d’azione della Prefettura. Divieto che non si applica “all’interno dei locali e degli spazi pubblici legittimamente occupati dagli esercizi autorizzati di pubblica somministrazione”.

Occorre regolamentare le emissioni sonore

Nell’ordinanza di Tranchida viene fatto l’elenco “degli esercenti ai quali si estende il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche”. Si tratta di “attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche in forma temporanea, circoli privati, attività artigianali, attività di commercio”. Non poteva mancare il divieto della vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni. Ma la Movida è anche altro e nelle linee guida della Prefettura, che fanno parte integrante delle ordinanze sindacali, è stato posto il problema di regolamentare le emissioni sonore. La soluzione strutturata dai sindaci con l’ordinanza condivisa traccia il percorso della musica.

Nel provvedimento del primo cittadino di Mazara del Vallo Salvatore Quinci vengono messi in ordine limiti e divieti, sia per la musica dal vivo che per quella riprodotta. Rispettando i valori limite assoluti e differenziali previsti per legge è possibile ascoltare musica fino all’una di notte da lunedì a giovedì. Nel weekend il limite arriva fino alle 2 di notte. La domenica e nei festivi infrasettimanali, seguiti da giornate lavorative, si torna al limite dell’una di notte. C’è un’eccezione: nella settimana che va dal 12 al 20 agosto l’orario limite è quello del weekend, dunque fino alle 2. Nell’ordinanza Quinci, ma vale anche per tutti gli altri Comuni, le regole fanno riferimento anche all’attività musicale all’aperto – concertini musicali, intrattenimenti musicali e diffusione di musica con impianti sonori -, sia dal vivo che riprodotta, e negli spazi pubblici e privati, con un’articolazione di limiti. Da lunedì a giovedì fino alle 00,30, nel fine settimana e prefestivi fino alle 2. La domenica si torna alle 00,30. C’è poi un limite invalicabile.

Niente musica nella fascia oraria compresa tra le 14 e le 17

“Resta vietato – si legge nell’ordinanza del sindaco Quinci – ogni tipo di diffusione musicale all’aperto, con qualsiasi mezzo, in ogni giorno della settimana, nella fascia oraria compresa tra le 14 e le 17”.
Toccherà ai vigili urbani ed alle forze dell’ordine verificare il rispetto delle ordinanze. Ma è comunque una novità di sostanza rispetto al passato. Nella strategia del Prefetto Filippina Cocuzza ha trovato spazio anche il monitoraggio sulla programmazione degli eventi estivi, “con particolare riferimento alle manifestazioni di pubblico spettacolo che richiedono una puntuale e preventiva organizzazione”.

Eventi che devono essere “tempestivamente comunicati da parte degli enti locali al fine di poter mettere in campo tutte le misure necessarie in materia di safety”, con una sintesi complessiva che consegna una Movida senza eccessi ed un capillare controllo del territorio in una provincia che punta sempre di più sul turismo per ricostruire il suo tessuto economico.