Sanità

Crisi ospedali del Trapanese: situazione critica al Sant’Antonio Abate

Prima di tutto i numeri. La provincia di Trapani ha sette Ospedali. Tre sono sede di DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza ed Accettazione) di primo livello. In particolare: la struttura sanitaria del capoluogo e quelle di Marsala e Mazara del Vallo. Altri tre sono presidi di base: Alcamo, Salemi e Castelvetrano ed infine Pantelleria indicata come zona disagiata.

Dopo i numeri, le polemiche. Lo scenario è allarmante. Protestano tutti e per tutto

Il nuovo commissario dell’ASP Vincenzo Spera avrà il suo da fare. Il passaggio di consegne con il dimissionario Paolo Zappalà è di qualche giorno fa e sul suo tavolo ci sono dossier urgenti. Il territorio è in affanno e le critiche sono sempre più dure sulla gestione della sanità trapanese. Ce n’è per tutti i gusti. La vertenza Ospedali è arrivata a Roma.

Il senatore del Movimento Cinque Stelle Maurizio Santangelo ha presentato un’interrogazione “sulla grave situazione del reparto di Cardiologia del Sant’Antonio Abate di Trapani”. Un atto ispettivo circostanziato che dovrà essere preso in considerazione dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Carenza di personale e turni durissimi

“Da un lato  – sottolinea Santangelo  – c’è la carenza di personale che costringe medici e sanitari a turni durissimi, dall’altro l’inaccettabile compresenza nel medesimo reparto di Cardiologia di pazienti affetti da Covid e di pazienti che non sono affetti dal virus. Un fatto molto grave, trattandosi in tutti i casi di pazienti che presentano gravi patologie per i quali il virus rappresenta un rischio enorme.

La laconica risposta fornita dall’ASP non può essere certamente soddisfacente. Per questi motivi ho chiesto l’intervento urgente del Ministro della Salute affinché questo adotti tutte le iniziative di propria pertinenza per risolvere le attuali criticità del reparto”.

Il senatore picchia duro anche sul Pronto Soccorso

“La situazione è diventata insostenibile. Da diverso tempo, presso la struttura risulta operativo un solo medico per ciascun turno che ha una durata di 12 ore.

Mi chiedo come sia possibile lasciare un presidio di così vitale importanza a corto di personale, specialmente in un periodo dell’anno in cui, in concomitanza con la stagione estiva, il numero dei potenziali utenti si moltiplica”.

Santangelo alza il tiro: “Alcune testimonianze dirette dei pazienti malcapitati nella struttura fanno davvero rabbrividire. Criticità che mettono a serio rischio il diritto all’assistenza sanitaria, e in particolare a quella d’urgenza, per l’intera comunità trapanese”. Il senatore ha già annunciato un’altra interrogazione al Ministro.

La vertenza Ospedali rimane “romana” anche con la lettera al Presidente della Repubblica inviata dal Comitato Orgoglio Castelvetranese Belicino. In precedenza sono stati “inviati” i certificati elettorali. Quello del presidente Franco Messina è un vero e proprio atto d’accusa: “Razza, Musumeci, Damiani e Zappalà hanno eseguito una sentenza a morte di un intero Ospedale di cinque piani, di oltre 22.000 metri quadrati, costato ben oltre 75 miliardi di lire, inserito in una Cittadella sanitaria di oltre 48.000 metri quadrati con annessa pista di elisoccorso abilitata al volo notturno, con parcheggio interno e edifici del Distretto sanitario dell’Asp di Trapani”.

L’avvocato affonda il colpo

“Ma ciò che è più grave è che lo hanno fatto deliberatamente con una strategia di annientamento che parte da lontano – 2010: chiusura dell’Abele Aiello di Mazara per carenza di sicurezza -, per favorire clientelarmente altre strutture sanitarie costiere tutte DEA, a discapito dell’Ospedale di base di Castelvetrano, trasformato in carcassa”.

Il presidente entra nel merito delle accuse: “Il Piano territoriale regionale del 2019 ha sfondato una porta già quasi abbattuta dalla pervicace strategia di silente annientamento ed ha condotto l’Ospedale a una generalizzata declassificazione dei maggiori reparti da Unità Complesse a Semplici, lasciando Complesse solo Pronto Soccorso, Cardiologia e Medicina, adesso solo con tre medici e oggetto di tardiva denuncia dei sindacati.

Per tutti gli altri reparti l’ASP adopera l’uso della eutanasia a favore dei DEA di nuova istituzione, che hanno bisogno di reparti migliori e li strappano a Castelvetrano che non ha politici in paradiso e non riesce a difendere il proprio Ospedale, neppure con la via istituzionale dei sindaci adesso silenti”.

Messina finisce poi per chiudere il cerchio

“Questa è la cruda realtà. La vera storia della deliberata distruzione di un intero Ospedale che non interessa nessuno e che viene tollerata perché si erge in un territorio ad altissima densità mafiosa per aver dato i natali al delinquente latitante Messina Denaro e che, proprio per colpa di un solo uomo, vale la pena di criminalizzare, colpendo un’intera comunità che non merita per questo alcun rispetto”.

Nella Valle del Belice si è fatto sentire anche il sindaco di Salemi Domenico Venuti. “L’Ospedale cittadino è in difficoltà”

Il primo cittadino ha scritto ai vertici politici ed amministrativi della sanità regionale: “Nulla è cambiato e continuano persistenti disservizi e insostenibili disagi per gli utenti e le loro famiglie. Si registra la mancata riattivazione degli ambulatori e delle loro attività, con gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi resi”.

Il sindaco ha aggiunto: “Non è stata reintegrata l’attrezzatura che nei mesi scorsi era stata spostata presso altri presidi. Una situazione che ha privato un intero comprensorio della possibilità di accedere a esami diagnostici e a prestazioni sanitarie spesso indispensabili”.

Venuti non riduce la sua presa di posizione soltanto alle questioni legate all’Ospedale della sua città: “Analoghe difficoltà si registrano anche in altri Ospedali della provincia di Trapani, che rischia di diventare la cenerentola della sanità siciliana. Diversi professionisti hanno infatti scelto il trasferimento in altre province e in alcuni casi non sono ancora stati sostituiti”. Il sindacato prova a fare  sintesi di un’emergenza dichiarata da tempo: Pronto soccorso intasati, ritmi di lavoro insostenibili e reparti con poco personale.

Cgil, “Situazione drammatica, sanità allo sbando”

Per la segretaria della Funzione Pubblica Cgil Caterina Tusa “la situazione è drammatica. Abbiamo una sanità allo sbando. L’acuirsi della pandemia, con l’incremento degli ospedalizzati, l’intasamento dei Pronto Soccorso e le criticità nei vari reparti dovute all’assenza di medici che fanno la spola con i Pronto Soccorso, sta mettendo a rischio la salute del personale sanitario e il diritto dei cittadini ad aver garantite prestazioni sanitarie celeri ed efficienti”.

Il sindacato pone il problema dei turni di lavoro: “Quelli settimanali del personale medico sfiorano le settanta ore.

I medici conoscono l’inizio del turno, ma non sanno mai quando sono in condizioni di lasciare il proprio posto di lavoro. Nei reparti la situazione dettata dalla carenza di personale è preoccupante perché i medici per poter assicurare la presenza nei Pronto Soccorso sono costretti a lasciare scoperti i propri reparti”.

Alcamo

Ad Alcamo politica e cittadini s’interrogano sul nuovo Ospedale che non c’è e quello in funzione che perde pezzi per strada. Battaglia aperta anche a Marsala, con l’ex sindaco Alberto Di Girolamo che sta raccogliendo le firme con un obiettivo dichiarato: “Il ritorno del Paolo Borsellino ad Ospedale non Covid, l’apertura del padiglione per le malattie infettice e reparti di eccellenza oncologici, potenziando complessivamente la sanità di questa provincia. Le persone l’hanno capito e superata l’indifferenza iniziale, che fa parte della nostra sicilianità, in tanti ci chiedono di non mollare e molti si sono messi a disposizione per raccogliere ulteriori firme”, che finiranno, anche queste, sul tavolo del Presidente Mattarella.

“Avere degli Ospedali funzionanti ed efficienti con reparti di eccellenza – conclude Di Girolamo – è un diritto previsto dalla nostra Costituzione”.

Vito Manca