Trapani

Trapani, Palazzo Lucatelli a rischio, il Comune corre ai ripari

TRAPANI – Se Palazzo Lucatelli è nel cuore di Trapani, nel suo centro storico, il cuore della città è malato. Fortemente indebolito dal degrado.

è l’ex Ospedale, costruito nel 1455. Poi diventato Monte di Pietà ed anche Rifugio per ragazze protette. Sito abbandonato al suo destino dopo il terremoto del 1968. Quello del Belice, che colpì quasi tutto il territorio provinciale. Nella relazione dell’architetto Antonino Alestra – il tecnico del Comune che ha stilato lo studio di fattibilità per il risanamento conservativo e la messa in sicurezza – si legge che “attualmente l’immobile si trova in uno stato avanzato e preoccupante di degrado. Molte coperture e solai risultano totalmente crollati, soprattutto nella zona tra Via San Francesco d’Assisi e Via Giuseppe Verdi, dove una porzione della facciata potrebbe essere a rischio di ribaltamento in assenza di ancoraggi ai vari piani”.

Si tratta di quattro elevazioni fuori terra. Alestra rispetto alla parte del Palazzo più a rischio sottolinea che “la messa in sicurezza è di notevole urgenza per poter garantire l’incolumità degli abitanti e dei passanti. Un pezzo di cuore malato della città che l’amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida ha deciso di curare, prima possibile. L’immobile è al 27,10% del Comune ed al 72,9% del Luglio Musicale che, a sua volta, ha lo stesso Comune come socio unico.

L’intervento parziale può contare anche sul progetto esecutivo dell’ingegnere Nicola Malato che ha ricevuto l’incarico il 19 dicembre dell’anno scorso. S’è messo al lavoro rispettando le indicazioni dello studio di fattibilità di Alestra e gli indirizzi dell’amministrazione. Costo totale dell’operazione 93.482,54 euro. L’ultimo intervento di recupero è stato realizzato nel 1981 ad opera della Soprintendenza ai Beni Culturali. L’accelerazione della giunta Tranchida ha inoltre permesso di avviare le procedure di gara per assegnare l’appalto per puntellare parte del Palazzo.

Procedura negoziata, quella seguita dagli uffici, con il criterio del minor prezzo per gli operatori economici interessati al risanamento conservativo dell’immobile. Questo pezzo del cuore di Trapani sarà dunque salvato. Ma non può essere considerata la soluzione finale. Rimane aperto il confronto sul futuro del sito.

L’ipotesi iniziale, quella del nuovo Teatro a pochi passi dal “Garibaldi”, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, è rimasta tale, tra tentativi di finanziamento e problemi logistici – pochi spazi e pochi margini di manovra -, ma la sfida non si è chiusa. L’altra, è più di un’ipotesi, ci sono le carte – forse anche i soldi – a parlare chiaro: un centro culturale polifunzionale.