Trapani

Trapani, lo schifazzo e le muciare, simboli del mare e valori da tutelare

TRAPANI – Si può fare turismo con un simbolo? Trapani risponde di sì e rilancia. Si può fare anche cultura, si può costruire memoria e saldare una tradizione, quella marinara.

Lo schifazzo, l’imbarcazione simbolo di Trapani

Il simbolo è lo schifazzo. Tra il 1800 ed il 1900 ha rappresentato l’imbarcazione con il “marchio” della città. Dire schifazzo era come dire Trapani. La Lega Navale ne ha uno. Il “Gesù Giuseppe e Maria”. È stato costruito nel 1937 nel cantiere di mastro Matteo Stabile. L’obiettivo dichiarato è quello di recuperarlo. Ma non solo, perché avrà anche un compito: quello di assumere il titolo di imbarcazione istituzionale della Lega Navale, “testimone navigante di un tempo e di un’arte che fu, a beneficio di cittadini, studenti e turisti che avranno la possibilità, salendo a bordo, di approfondire la storia della città”. Lo schifazzo non è messo bene. La Lega Navale mette le cose in chiaro: “La barca versa in uno stato di notevole degrado generale malgrado, fortunatamente, lo scafo e le strutture portanti siano in maggior parte ancora integre. Per riportare la barca in perfetto stato di navigazione, ripristinando l’originalità dei piani, sarà necessario ridefinire la totale integrità dello scalo e dei piani originali della coperta e dell’armo velico oltre a sostituire il motore di servizio”. Ci sarà anche da carteggiare e, tra le altre cose, da cambiare il fasciame ammalorato.

Previsto il ripristino con un intervento in due fasi

La Lega Navale ha fatto un po’ di conti ed ha previsto – il progetto è stato presentato nella sede sociale in un altro simbolo della città, il Lazzaretto – un intervento in due fasi. La prima con un impegno finanziario di 19.000 euro, l’altra di 15.000.

Forte e chiaro il messaggio del presidente Nicola Di Vita: “Siamo felici di aver presentato questo progetto per noi molto importante e su cui, come sezione trapanese della Lega Navale Italiana, lavoriamo da diversi mesi anche in collaborazione con il Comune di Trapani, sponsor e privati cittadini. Riteniamo che questa idea possa dare lustro alla nostra città e alla cultura del mare tutta. Per realizzare questo affascinante progetto, però, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, appassionati del mare, della cultura e della nostra terra. Chiediamo, quindi, di darci supporto e di prendere contatto con la nostra sezione per la realizzazione di questo progetto che può diventare il sogno dei trapanesi”.

La barca sarà utilizzata per escursioni lungo la costa

Un sogno con i piedi ben piantati per terra. Codificato nei particolari e che punta al contributo del territorio (5.000 euro main sponsor, 1.000 euro sponsor, ma anche piccoli donazioni), offrendo visibilità e promozione. La barca, infatti, sarà utilizzata per escursioni lungo la costa trapanese e sarà una delle tre imbarcazioni che faranno parte di una esposizione museale che verrà realizzata, in sinergia con il Comune, nel molo storico del Lazzaretto. Lo schifazzo si ritroverà al fianco di un buzzo e di una barca longa.

Le Muciare di Bonagia

Ma da un simbolo proiettato verso il recupero ed un altro invece contestato il passo è breve e lo sono anche le distanze. Basta spostarsi di qualche chilometro da Trapani al vicino Comune di Valderice e soprattutto nella sua frazione marinara di Bonagia. Lì, il simbolo è rappresentato dalle Muciare, imbarcazioni utilizzate per la pesca del tonno. Il sindaco Francesco Stabile è riuscito a recuperarle – anche se chi ha amministrato prima di lui, rivendica impegno, progetto e soluzioni – ed ha più volte sottolineato che non è stato facile: “Un accumulo di legna disciolta e quasi polverizzata, utilizzata negli anni da molti avventori per farne carbonella nelle classiche scampagnate, senza che nessuno degli ex amministratori, oggi oppositori, si era mai preoccupato di salvaguardare e tutelare un patrimonio storico e culturale di tale importanza, salvo provare adesso, a fare i giudici di una causa persa”. Dove sta il problema? Non certo sul recupero. La polemica è sulla scelta dell’amministrazione di creare una sorta di struttura museale, una pergotenda, nella Piazza di Bonagia, a pochi passi dall’ex Tonnara. Gli oppositori obiettano che rischia di bloccare il traffico e di creare più di un problema a chi utilizza il porticciolo. Rimandano poi ad una soluzione che era stata indicata in precedenza: “Quella di collocare le Muciare a nord della Tonnara e non in Piazza Tonnara”. Stabile non ci sta: “La mia amministrazione è sempre pronta a valutare ogni iniziativa che faccia riferimento all’esclusivo interesse di crescita e di sviluppo della nostra Valderice, ma sempre in coerenza con le indicazioni che gli enti sovraordinati forniscono ed in questa fattispecie la Soprintendenza ai Beni Culturali ha dato precise indicazioni circa il recupero e la conseguente collocazione”.

Il sindaco tiene duro sulla collocazione in Piazza: “Noi siamo convinti, così come tanti abitanti del luogo, imprenditori ed esercenti, che questa è stata una scelta che darà sicuramente una visione diversa al borgo marinaro, che intendiamo valorizzare al meglio e mettere a sistema con tutte le peculiarità che il nostro territorio vanta”.
E finisce anche per passare al contrattacco: “Stiamo ponendo la nostra attenzione ad un altro reperto storico presente in loco, come la Nave Grillo, che attualmente si trova nei fondali del Golfo di Bonagia. Ci stiamo coordinando con la Regione per definire, prima possibile, un progetto di valorizzazione e di musealizzazione anche di questo pezzo della nostra storia”.