Trapani

Trapani, il sottopasso della discordia, il sindaco Tranchida tira dritto

TRAPANI – L’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Pellegrino blinda il progetto e taglia corto: “Non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire, dice un vecchio proverbio”. I sordi in questione non vogliono il Sottopasso in città. L’opera che dovrebbe cancellare una ferita che continua a fare male, con Trapani spezzata in due dalla linea ferroviaria. Via dunque i passaggi a livello e via una viabilità caotica ed in qualche caso senza regole. Disco verde invece ad un progetto della Rete Ferroviaria Italiana che l’amministrazione comunale sostiene con forza.

Pellegrino batte i pugni sul tavolo: “Abbiamo fatto arrivare a Trapani i migliori tecnici di RFI al fine di spiegare e chiarire tutti i punti oggetto di contestazione. Siamo in possesso di tutti i pareri necessari per proseguire i lavori ma non è stato sufficiente ad evitare le polemiche”. L’assessore la butta lì: “A mio avviso c’è un’opposizione non di merito ma di principio, per cui non servono ulteriori chiarimenti. Esiste un solo modo per evitare le polemiche, non fare niente”. Ma le contestazioni ci sono e continuano ed hanno anche fatto un salto di qualità arrivando fino alla Commissione Ue. Contestazioni che portano la firma dell’europarlamentare Ignazio Corrao. Ha presentato un’interrogazione ed ha ricevuto una risposta: “Il sottopasso di Trapani – sottolinea – potrebbe rivelarsi un’opera inutile e dannosa, perché figlia di una visione sconcertante del futuro della comunità. Ci si preoccupa di opere costose senza una progettualità condivisa e partecipata ed adeguata alle sfide ambientali e territoriali. Anche la Commissione Ue ci avverte della possibile cancellazione del finanziamento se l’opera dovesse pregiudicare l’ecosistema e provocare danni. Se non fossero bastate le ragioni del comitato di cittadini che si sta battendo contro quest’opera, la risposta della Commissione si è dimostrata chiara ed inequivocabile”.

Sul tavolo del sindaco Giacomo Tranchida ci sono 630 firme in calce ad una petizione che dice no al Sottopasso. No perché nel vecchio Piano regolatore l’area di circa 12 mila metri quadrati era destinata a verde. No perché le case e le attività commerciali della zona perderebbero di valore. No perché si tratta di terreno argilloso, con tanta acqua sotto perché prima c’erano le saline. L’intesa tra Corrao ed il comitato è di ferro: “Il progetto, finanziato dal Pnrr, presenta gravi criticità che lo rendono non funzionale per la viabilità e potenzialmente dannoso per la città di Trapani. Secondo gli studi del comitato civico, mobilitatosi contro l’opera, essa potrà determinare costi molto elevati, circa 20 milioni di euro, e turberà il regime idraulico dei suoli, provocando possibili danni irreparabili alle confinanti costruzioni. Inoltre, potrebbe non risolvere affatto il problema del traffico cittadino, rallentando la mobilità veicolare urbana anziché snellirla, appesantendo vie d’esodo fondamentali in caso d’emergenza”.

Dall’interrogazione di Corrao a quella della neo deputata regionale del M5s Cristina Ciminnisi il passo è breve e la sostanza non cambia: “Da tempo – aggiunge la parlamentare pentastellata – ho espresso la mia totale contrarietà alla realizzazione del sottopasso di Trapani. Da parlamentare regionale ho depositato un’interrogazione per dar voce a una parte consistente della popolazione che ha espresso la propria contrarietà a questo progetto, che non solo sottrae alla città un corridoio ambientale di fondamentale importanza, ma che rischia di essere inutile e dannosa”.

Ed ancora: “Vogliamo vederci chiaro anche su alcuni aspetti dell’iter procedurale che hanno portato all’approvazione del progetto che presenta, a nostro avviso, delle carenze sul piano delle valutazioni ambientali prescritte dalla normativa”. C’è pure un caso nel caso aperto ancora dai grillini. L’onorevole Ciminnisi lo denuncia così: “Nessuno sembra essersi minimamente interrogato sull’impatto ambientale di questa opera, visto e considerato che nel lotto immediatamente adiacente, regalato alla cementificazione privata, sorge un’enorme struttura sociosanitaria, i cui effetti andrebbero a cumularsi inevitabilmente con quelli legati alla realizzazione del Sottopasso”. Cinque Stelle in cattedra anche con la consigliera comunale Francesca Trapani: “Abbiamo sempre detto no al sottopasso e allo scempio che Tranchida e la sua maggioranza hanno permesso togliendo alla città più di 8.000 metri quadrati di verde pubblico con la variante che ha voluto la RSA. Non abbiamo mai aspettato l’attuale amministrazione, anzi, lo abbiamo affermato molto, ma molto tempo prima delle elezioni, quando davamo come soluzione quella di trasformare, con opportune opere e mezzi, il sedime ferroviario in area di circolazione di mezzi tipo Tram-Treno, che avrebbero reso la città al contempo attraversabile in treno e fruibile dai cittadini con tutti i mezzi di locomozione”. E l’assessore Pellegrino? Irremovibile: “Il percorso è stato ampiamente condiviso con i cittadini attraverso convegni pubblici. Sono state apportate delle correzioni. Per adesso sono previste due intersezioni con semafori in via Marsala e via Virgilio, ma non si esclude, se ci saranno le condizioni, di poter realizzare due rotonde. Il Sottopasso di via Marsala fa parte del programma di chiusura di tre passaggi a livello lungo la linea Trapani Milo di cui due a Xitta – via Daneu, via Cortopassi – ed un terzo in via Marsala con la realizzazione del Sottopasso in questione, di fronte via Lonero”. Dunque, caso chiuso. Almeno per Palazzo d’Alì.