I trasferimenti delle salme delle vittime del naufragio di Cutro (Crotone) a Bologna ”sono soluzioni provvisorie e non definitive” prese ”per dare immediata dignità alle salme”.
Questo si apprende da fonti del Viminale, che segue gli sviluppi della vicenda e sottolinea come – al momento – il rimpatrio immediato in Afghanistan sia complesso.
Il naufragio dello scorso 26 febbraio nei pressi delle coste di Crotone, l’ennesima tragedia in un Mediterraneo sempre più pericoloso per i migranti alla ricerca di un futuro migliore, ha sconvolto l’Italia. La vicenda ha provocato non pochi dibattiti politiche, con le opposizioni che hanno perfino chiesto le dimissioni del ministro Piantedosi per quanto accaduto e la premier Meloni che ha evidenziato la volontà del Governo di organizzare il prossimo Consiglio dei Ministri a pochi passi dal luogo della tragedia in ricordo delle vittime.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato negli scorsi giorni alla Camera Ardente a Crotone per rendere omaggio alle vittime. E lì il capo dello Stato aveva accolto anche l’appello dei familiari delle vittime che richiedevano il rimpatrio delle salme. Secondo fonti del Viminale, è probabile che questo rimpatrio ci sia: “In ogni caso – fanno sapere fonti del Ministero dell’Interno – si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano si farà carico di tutti gli oneri”.
Nel frattempo proseguono le indagini su quanto accaduto per far luce sulle responsabilità. Dopo l’ordinanza del gip a carico di 2 dei presunti scafisti e le indagini sul terzo, il quarto scafista – un giovane di origine turca – è stato arrestato. Il quinto, invece, sarebbe tra le vittime della tragedia.