Infrastrutture

Assemblea Alis, sostenibilità, sviluppo e internazionalizzazione

ROMA – Sostenibilità, sviluppo, internazionalizzazione: questi i temi centrali della terza assemblea generale di Alis che si è svolta a Roma.
Alis conta 1.510 imprese associate per un fatturato globale di 23 miliardi, veicoli per 110 mila mezzi, 125 linee di autostrade del mare e cabotaggio insulare, 140.500 collegamenti marittimi annuali, oltre 120 linee ferroviari, 60.500 collegamenti ferroviari annuali. L’associazione ha come soci onorari 7 interporti e 36 porti.

“Il comparto del trasporto e della logistica risulta essere estremamente strategico per il sistema Paese – ha detto il presidente di Alis, Guido Grimaldi -. I nostri associati nel triennio hanno investito 5 miliardi di euro in sostenibilità, con nuovi mezzi navali, nuovi mezzi ferroviari, infrastrutture e mezzi terrestri d’avanguardia, e grazie a questi investimenti abbiamo creato occupazione per oltre 10 mila persone”. Ed ha continuato: “Grazie all’impegno di Alis sono stati sottratti dalle strade 2.700.000 camion all’anno pari a 70 milioni di tonnellate di merci in meno trasportate, abbattendo le emissioni di CO2 di oltre 2.200.000 tonnellate”.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha sottolineato: “L’intermodalità deve tornare centrale. Posso dire ad esempio che su Ferrobonus e Marebonus abbiamo chiuso emendamenti sulla loro riproposizione per il prossimo biennio. Così come sul piano del trasporto terrestre, abbiamo già messo nel decreto fiscale un incentivo per il rinnovo del parco veicolare”. Per il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, il governo deve avere “un approccio pragmatico per rendere efficiente il dialogo tra Roma e Bruxelles”.

Emanuele Grimaldi, Ad dell’omonimo Gruppo e vicepresidente di Ics, si è soffermato sulla sostenibilità. “C’è un problema di approccio troppo lento alle questioni ambientali – ha affermato – Va colto l’attimo. Alis e il nostro gruppo Grimaldi l’hanno colto, mentre il Sud e l’Italia no. Bisogna investire in campo ambientale subito. Nel settore shipping – ha aggiunto – siamo alla vigilia di nuove regole internazionali che prevedono l’obbligo di abbattimento del tenore di zolfo nei carburanti di 7 volte. Molti operatori sono impreparati e ci sarà chi dovrà necessariamente spendere milioni e milioni di euro in più per non aver agito per tempo”.

Adriano Giannola, presidente di Svimez e Maurizio Gentile, Ad e Dg di Rete Ferroviaria Italiana hanno messo in luce il ritardo del Sud rispetto al resto del Paese.
Il Direttore generale per il Clima e l’Energia del ministero dell’Ambiente Renato Grimaldi ha ricordato la tutela del mare e dell’ambiente con il trasporto intermodale.

La tavola rotonda moderata dal giornalista Bruno Vespa è stata preceduta dagli interventi tecnico-economici.
Carlo Cottarelli, già Commissario di Governo alla Spending Review ha espresso preoccupazione per il settore finanziario; Domenico Arcuri, Ad di Invitalia ha sottolineato la necessità di investire in infrastrutture; Massimo Deandreis, direttore di Srm, Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo si è soffermato sull’intermodalità e sullo sviluppo sostenibile.

Continuità territoriale per Sicilia e Sardegna

Roma – Maggiore attenzione ai collegamenti con Sicilia e Sardegna. È l’appello lanciato alla terza Assemblea di Alis dal presidente Guido Grimaldi.
“La continuità territoriale con le grandi isole rappresenta e deve rappresentare per il nostro Paese uno dei punti cardine della politica dei trasporti – ha detto Grimaldi – Sicilia e Sardegna sono infatti le regioni che hanno necessariamente bisogno di un’efficiente e sostenibile continuità territoriale”.

E ha continuato: “Uno studio elaborato in collaborazione con tutte le Autorità di sistema portuale, dimostra come i nostri soci abbiano contribuito allo sviluppo delle grandi isole trasportando oltre l’85 % del totale del mercato siciliano e oltre il 57% del mercato sardo coinvolgendo operatori logistici, aziende di autotrasporto ed armatori che agiscono nel pieno rispetto delle regole della concorrenza e che raggiungono questo obiettivo senza alcun sussidio pubblico. Quote che contiamo di aumentare considerevolmente nel 2020 arrivando ad una percentuale del 75% del mercato sardo senza alcun contributo pubblico. Con l’auspicio che il Governo eroghi tali sussidi direttamente agli autotrasportatori e ai cittadini sardi e siciliani al fine di non alterare la concorrenza”.