Trasporti

Trasporti, Cascetta “dai cantieri centoventimila posti, collegamenti strategici per il Mezzogiorno”

Collegamenti strategici nel Sud. Di qui le cinque proposte per il Mezzogiorno che vengono da Ennio Cascetta, amministratore unico di Rete Autostrade Mediterranee Spa (Ram), la società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Cinque proposte, ha detto Cascetta, “per rilanciare le regioni del Sud in un quadro di sviluppo possibile solo attraverso un forte miglioramento dei collegamenti” rifiutando l’andazzo dei ritardi e degli aumenti “attraverso un monitoraggio ‘feroce’ della spesa e un tiraggio delle stazioni appaltanti per le infrastrutture strategiche”.

Proposte partite dall’andamento economico del Sud

Le proposte partono dall’analisi dell’andamento economico del Sud “che oggi può contare sulla crescita di export e turismo ma si trova in una situazione fortemente carente sul piano dei collegamenti sia per le persone che per le merci: ciò inevitabilmente mette in difficoltà sia gli operatori locali sia chi vuol investire su questi territori”.

“In pratica – ha spiegato ieri a Palermo Caccetta nel corso del Medcom Forum nella sala dei Baroni di Palazzo Chiaramonte Steri, sede del Rettorato – si tratta di fare in modo che i finanziamenti notevoli già stanziati si trasformino rapidamente in cantieri. Si parla di sessanta miliardi di euro che significa mettere in campo lavoro per oltre centoventimila persone in dieci anni: come riuscire a dare lavoro a dieci Ilva, o più di quattro Fiat”.

Sessanta miliardi di euro già stanziati

Gli investimenti già finanziati riguardano tutti i settori strategici per la crescita.

In primo luogo le ferrovie con la Catania-Palermo, ma anche la Napoli-Bari e i corridoi ferroviari a standard europei fino a Taranto e Gioia Tauro.

E poi strade e autostrade con la sistemazione della A19 Catania-Palermo e l’autostrada Catania-Ragusa, ma anche la Statale 106 Jonica, la Salerno-Potenza-Matera-Bari, oltre alle necessarie opere di manutenzione straordinarie oggi carenti.

Ma vanno considerati anche gli aeroporti con l’allungamento della pista di Catania e l’integrazione con Napoli Capodichino e di Salerno-Pontecagnano. E i porti con la Porta Ovest di Salerno, la piastra portuale di Taranto e Waterfront e nuovo terminal passeggeri del Molo Beverello a Napoli.

Ci sono infine trasporti urbani, come il completamento della metropolitana di Catania.

Secondo Cascetta, inoltre, occorre accelerare i progetti che ancora mancano come l’alta velocità di rete sulla Salerno-Reggio Calabria, l’attraversamento dello stretto di Messina e la Battipaglia-Potenza-Metaponto.

“Confermare e migliorare la politica di incentivi ai trasporti”

Per colmare più rapidamente i ritardi infrastrutturali, la ricetta dell’amministratore unico di Ram passa dal “confermare e migliorare la politica degli incentivi ai servizi di trasporto viaggiatori e merci come il ferrobonus e il marebonus”.

“Una proposta innovativa – ha sottolineato – potrebbe essere quella di avviare immediatamente i servizi ferroviari con standard Av per unire le città senza alta velocità, che soffrono in un deficit di Pil molto significativo, a quelle che invece la posseggono. Si può fare con un Av Bonus sulla scorta del ferrobonus”.

Secondo Cascetta è inoltre “necessario migliorare l’efficienza e l’efficacia del trasporto pubblico locale che al Sud è generalmente insufficiente, come quelle di alcune gestioni aeroportuali, con una maggiore apertura al mercato”.

Infine ci vogliono “politiche industriali collegate alle infrastrutture intermodali e alle potenzialità del Mezzogiorno, visto che il progetto delle Zes non riesce a decollare”.

MedCom Forum, Costa, “La situazione attuale è disastrosa”

L’impegno del premier Giuseppe Conte, ieri nel porto di Gioia Tauro, è stato al centro del MedCom forum e visto in maniera positiva.

Però era opinione condivisa che, nei trasporti, “la situazione attuale è assolutamente disastrosa, non solo in Calabria ma in tutto il Meridione”.

L’analisi è stata condotta nel corso del convegno da Paolo Costa, docente di Economia dei Trasporti Università Ca’ Foscari, che è stato anche sindaco di Venezia e ministro dei Lavori Pubblici, il vicepresidente della Regione Gaetano Armao e poi Rodolfo De Dominicis, presidente Uirnet, i presidenti di Sicindustria Alessandro Albanese e Confindustria Catania Antonello Biriaco, e ancora Massimo Deandreis, dg del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa San Paolo, Salvatore Gangi, presidente della Piccola Industria di Confindustria in Sicilia, il sindaco Leoluca Orlando, il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari e l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone.

Sostanzialmente, nel corso della giornata di studi è stato evidenziato come il porto di Gioia Tauro sia collegato con la rete ferroviaria da appena quattro treni merci al giorno mentre a Trieste questi treni sono più di trenta.

Mentre dunque il premier e il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano presentavano il piano del New Deal per lo sviluppo del Mezzogiorno, dal MedCom Forum emergeva un quadro disarmante sul piano delle infrastrutture portuali, ferroviarie, aeroportuali che frenano l’economia del meridione del Paese.

Succi, “dal Mediterraneo la crescita economica e sociale”

Le conclusioni del MedCom Forum confermano quanto affermato giovedì scorso, nel suo intervento d’apertura, da Amanda Jane Succi, presidente di Cerpmed/MedCom Forum: “Mare Nostrum racchiude un importante potenziale di crescita economica e sociale, in molti settori e con ricadute favorevoli su tutti i territori”.

“Potrebbe significare – aveva sottolineato – maggiore ricchezza, più lavoro, maggiore qualità nelle relazioni, maggiore capacità di visione e di condivisione strategica, di innovazione e competitività, nel rispetto delle diversità, in modo funzionale a quel potenziale di sviluppo che l’intera area possiede già e su cui riteniamo non si sia focalizzata in modo adeguato una visione dinamica d’insieme”.