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I turisti ritornano in Sicilia ma mobilità e decoro delle città restano un grosso limite

Da sabato 25 a lunedì 27 settembre 2021 presso il CDSHotel Città del Mare di Terrasini, nell’area metropolitana di Palermo, si svolgerà la XXIII edizione di Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi.

Quella di Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi, sarà un’edizione in presenza e in digitale che punta a replicare lo straordinario successo della scorsa edizione. In più, quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, si terrà a battesimo “la più lunga stagione turistica del secolo” che andrà, almeno nella prima fase, da ottobre 2021 a dicembre 2022.

Toti Piscopo

Sarà infatti questo il fil rouge che legherà i diversi appuntamenti dell’evento borsistico, dai workshop ai seminari, con l’intento di supportare e orientare gli operatori della domanda e dell’offerta sia dell’incoming che dell’outgoing.

Ad organizzare l’evento sarà la Logos srl Comunicazione e Immagine, della quale è amministratore Toti Piscopo che abbiamo intervistato.

Dal 25 al 27 settembre ci sarà il TravelExpo, quali sono gli obiettivi di questa nuova edizione?

“Supportare il successo delle ventitrè edizioni precedenti e gli operatori turistici cercando di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta.

In questa edizione, realizzata in una pandemia che stiamo ancora vivendo, c’è una ragione in più con delle nuove motivazioni ossia dover ricostruire il mercato turistico siciliano”.

Qual è lo stato di salute del turismo prima e dopo la pandemia?

“Il 2019 è stato in assoluto l’anno che ha fatto registrare il maggior livello di arrivi e di presenze turistiche sia a livello nazionale sia a livello regionale.

È stato l’anno boom del turismo in Sicilia dal momento che aveva recuperato tutto quanto è stato perduto negli anni precedenti in termini di immagine e di fascino attrattivo.

Dopo la pandemia, il sistema turistico italiano ha sofferto e ha mostrato tutte le sue fragilità e criticità.

Dal momento in cui oggi dobbiamo ricostruire questo sistema turistico, si deve partire dal recupero di queste fragilità e mettendo gli operatori e le imprese turistiche nelle condizioni di poter competere con il mercato. Oggi abbiamo ancora una possibilità di lavorare con il mercato turistico nazionale, ma la scommessa è di recuperare i flussi dei mercati turistici internazionali. Ovviamente occorrono sia le capacità sia la fortuna di risolvere il problema legato all’emergenza sanitaria. Non a caso gli operatori richiedono l’apertura di corridoi internazionali che consentirebbero l’afflusso delle persone che si muovono per turismo”.

Quali sono i feedback ricevuti dai turisti che vengono in Sicilia?

“Dai dati emerge che i turisti ritornano in Sicilia. I dati sono estremamente positivi e indicano una tendenza sempre in crescita. La crisi di cui si parla riguarda il turismo organizzato, quello che è il turismo individuale continua ad andare avanti.

Le destinazioni che i turisti preferiscono sono i piccoli centri, gli agriturismi, i borghi e le località di mare ossia posti in cui la gente sa di trovare tranquillità ed è lontana dal processo di massificazione. Vanno bene anche i villaggi turistici perché nel loro ambito sono riusciti a garantire la sicurezza. Oggi c’è un turismo molto più diffuso che si va a spalmare sul territorio e quindi distribuisce ricchezza e sana economia”.

Nonostante i dati positivi, è pur vero che sia in Italia sia in Sicilia non si riesce a vivere di turismo.

“Negli anni passati, si è tanto parlato di “vivere di turismo”, ma sono solo declamazioni rimaste tali perché il turismo è un fenomeno economico produttivo. Come tale, necessita di una programmazione e pianificazione. La crescita è più legata ad un fenomeno spontaneo e ad effetti collaterali, ma i problemi ad oggi del turismo continuano a persistere quali la mobilità, il decoro delle destinazioni turistiche, la pianificazione e l’informazione”.

Secondo lei, cosa potrebbe risollevare le sorti del turismo ma anche dell’occupazione italiana e siciliana?

“È cronaca che quest’anno uno dei più grandi problemi è stato trovare manodopera. Alcuni ristoranti non trovavano personale di sala e di cucina. È avvenuto anche negli alberghi.

Inoltre, il mercato ha generato anche delle nuove professioni turistiche che hanno bisogno di essere inquadrate e riconosciute con una naturale regolamentazione.

L’altro tema è legato al decoro delle nostre località. Non è un’operazione straordinaria o da fare solamente solo come strumento di richiamo turistico.

Io dico sempre che ciò che vuole il cittadino ospite lo vuole anche il cittadino residente. L’altro aspetto della mobilità è fondamentale: gli alti costi del trasporto aereo non aiutano a pianificare e programmare. Inoltre, c’è un problema di mobilità dalla Sicilia verso le altre isole dell’arcipelago. Servirebbe un potenziamento ulteriore della rete WiFi, di migliorare la mobilità interna e di un nuovo modello di organizzazione”.

Quali sono gli auspici per la prossima stagione turistica?

“Auspico che si entri nell’ottica della dimensione che tutto deve essere pianificato dando una valenza professionale e imprenditoriale che permetta un salto culturale che, secondo me, la Sicilia deve fare per recuperare la capacità di governare tutti i settori economici”.

Sandy Sciuto