Cronaca

Travolti da Suv, morto anche il secondo bambino

Mentre a Vittoria, nell’Ibleo, un’intera città rendeva omaggio in lacrime al piccolo Alessio 11 anni, falciato da un Suv giovedì sera mentre stava giocando davanti alla sua casa, è giunta la notizia della morte dell’altro cuginetto, Simone, di 12, che era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale del policlinico di Messina.

Un pianto collettivo alla notizia della seconda morte

La chiesa vittoriese di San Giovanni si è ammutolita mentre il passaparola ha fatto scattare un pianto collettivo.

Per il funerale di Alessio il tempio era stracolmo di gente: più di tremila persone, famiglie intere che hanno voluto testimoniare vicinanza e affetto alla famiglia ma anche la risposta civile di una città alle scorribande di criminali.

A celebrare la messa è stato il vescovo di Ragusa Carmelo Cuttitta: “Oggi Alessio è con noi – ha detto- e lo sarà sempre. Il suo sacrificio non resti vano”.

Simone era ricoverato a Messina

Da venerdì mattina il piccolo Simone, che aveva perso come il cuginetto le gambe, quasi del tutto tranciate nel terribile impatto, era ricoverato nel Policlinico di Messina dove era stato trasferito con in elisoccorso.

“Al suo arrivo avevamo già giudicato le sue condizioni gravissime. Abbiamo tentato in tutti i modi di salvarlo, ma ogni terapia non è bastata a farlo rimanere in vita. Siamo rammaricati”, ha detto Eloise Gitto, direttrice del reparto.

Il padre di Alessio, “Lascerò Vittoria”

“Lascerò Vittoria: dopo questa tragedia non riesco più a vivere in questa città” ha detto Alessandro D’Antonio il padre di Alessio a chiusura delle orazioni funebri per il figlio.

Era giunto sull’altare stremato, senza più lacrime ma ha la forza di gridare la sua rabbia. “Non riesco più ad entrare nella mia casa”, ha confessato: “Chiedo e pretendo giustizia per mio figlio”

“Quando ho saputo di questa tragedia – ha detto monsignor Cuttitta – ho pianto, lo confesso”.

Alessio non poteva essere salvato

Non poteva essere salvato Alessio D’Antonio. E’ quanto emerso dall’autopsia eseguita questa sera anche per accertare eventuali ritardi nei soccorsi giovedì sera da parte dell’autoambulanza del 118.

Il piccolo è morto per una inarrestabile emorragia massiva per il distacco violento di una gamba.

Rosario Greco e gli altri indagati

Sono sei le persone indagate dalla Procura di Ragusa il guidatore del suv, i tre passeggeri una dottoressa e un infermiere.

Il guidatore è Rosario Greco, 37 anni, figlio del “re degli imballaggi” di Vittoria, recentemente arrestato per mafia.

Rosario Greco, che è pregiudicato per armi, è accusato di omicidio stradale aggravato, di omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.