Sanità

Tremila precari Covid in scadenza: la corsa (a ostacoli) verso le stabilizzazioni

Non si placa lo scontro tra i precari Covid delle strutture siciliane, soprattutto perché ogni ospedale utilizza dei criteri propri per assunzioni e stabilizzazioni.

Le richieste della Uil Sicilia

Motivo per cui la Uil Sicilia ha chiesto al presidente della Regione, Renato Schifani, di istituire un tavolo tecnico i modo tale da individuare i percorsi e dare risposte ai precari assunti per l’emergenza Covid. “Il presidente Schifani, lo scorso fine dicembre, si era impegnato ad istituire un tavolo tecnico presso l’assessorato alla Salute – ricorda Luisella Lionti e Danilo Borrelli, segretaria della Uil e UilTemp Sicilia – Oggi, superati i lavori della manovra economica, chiediamo che venga fissata la data per questo incontro. È necessario trovare subito una soluzione, non c’è più tempo da perdere perché tra quindici giorni a circa tremila, tra tecnici e amministrativi, più di 700 solo a Palermo, non sarà rinnovato il contratto. Ricordiamo che sono lavoratori co.co.co impiegati presso le strutture commissariali nate per l’emergenza Covid e che in questi ultimi due anni difficili di pandemia hanno retto servizi essenziali per la cittadinanza rischiando la salute, visto che ancora non era in commercio nemmeno il vaccino”.

La visione della Cisl

Sull’argomento dei precari Covid i sindacati hanno avuto sempre posizioni divergenti, infatti, se la Uil chiede che i precari Covid, che siano sanitari, tecnici o amministrativi, siano stabilizzati in virtù della Legge Bilancio 2022, la Cisl dichiara: “Noi attendiamo l’esito del Milleproroghe per definire un protocollo di intesa con l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, in merito alle priorità da seguire per le assunzioni e le stabilizzazioni – ha dichiarato Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia – Secondo noi il precariato va superato del tutto. Ovviamente, perché ciò avvenga bisognerà attenersi agli inviolabili obblighi di legge, per evitare di illudere i lavoratori attraverso promesse irrealizzabili”.