Nella nostra era emergono con maggiore forza dei leader che calamitano l’attenzione di tutti i popoli del mondo. Ci riferiamo alla spartizione, di fatto, di tutto il territorio, che emerge dal mare, e più precisamente al neoeletto presidente degli Usa, Donald Trump, al confermato presidente-dittatore della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, al presidente-dittatore della Federazione russa, Vladimir Putin, e al giovane principe del Kingdom of Saudi Arabia, Mohammed bin Salman, un quarantenne di cui appresso vi diremo.
Trump ha già annunciato al mondo che vorrà attirare molte risorse economiche verso il “suo” territorio e fare crescere la potenza e la presenza degli Stati Uniti d’America in altre parti del mondo, dichiarando che gli piacerebbe acquisire la cinquantunesima stella con il Canada, annettersi Messico e Panama – cioé due nazioni indipendenti e – perché no – la Groenlandia, quell’immensa isola piena di ghiaccio che fa parte della Danimarca.
Trump ha inoltre minacciato Hamas di rilasciare subito dopo la sua elezione tutti gli ostaggi, diversamente, ha dichiarato che “scatenerà l’inferno”. E inoltre, dichiarazione pesantissima per tutto l’Occidente, ha affermato che non è più disposto a difendere gratuitamente qualunque Paese della Nato se la contribuzione non arriverà al cinque per cento del Pil di ogni Paese membro.
Xi Jinping, dal canto suo, è il vero competitore degli Stati Uniti. Il Pil della Cina ogni anno gli rosicchia posizioni e da più parti studiosi di economia internazionale prevedono che nel 2030 quello della Cina supererà l’ex primatista, cioé quello degli Usa.
Di fatto, Xi estende la sua economia conquistando nazioni e Paesi. In Africa, ad esempio, non ha nessun competitore e colà sta costruendo infrastrutture di ogni genere fra cui autostrade, linee ferroviarie, porti ed aeroporti, nonché pubblici edifici e, fatto più insidioso, porta la cultura cinese attraverso la costruzione di scuole e università. Per cui egli persegue una conquista silenziosa, ma molto efficace.
La Byd, fabbrica di auto elettriche cinesi, nel 2024 ha quasi raggiunto la Testa di Musk per vendite.
Veniamo a Vladimir Putin, un uomo duro e volitivo che apparteneva al Kgb e che in questi venticinque anni di leadership ha cercato di far crescere la Russia, però più sul piano militare che non su quelli economico e sociale. Ricordiamo che quel Paese occupa il più esteso territorio del mondo, con una superficie di circa diciassette milioni di chilometri quadrati.
La sua intenzione è quella di riprendersi le quattro regioni che erano state assegnate precedentemente all’Ucraina, dopo essersi preso, nel 2014, la Crimea. Così si è messo dalla parte del torto avendo invaso con le armi un Paese indipendente. Ma, se vogliamo essere obiettivi, non ha torto in assoluto in quanto quelle regioni sono popolate da una quota non bassa di persone di cultura, lingua e religione russa, non sappiamo se in maggioranza o minoranza.
Siamo convinti che se gli Stati Uniti non avessero usato Zelensky per eccitare il Toro russo, Putin non avrebbe invaso quel territorio.
E veniamo a Mohammed bin Salman, un giovane principe coraggioso, delegato da suo padre, re Salmān b. ʿAbd al-ʿAzīz l Saʿūd, a gestire l’Arabia Saudita.
Bin Salman ha compiuto alcuni atti rivoluzionari in quel Paese. Il primo aprendolo ai turisti, con un programma che intende far affluire cento milioni di persone da tutto il mondo. Ricordiamo che prima, nessuno poteva andare a Riyad se non per ragioni religiose, andando a visitare La Mecca e Medina.
La seconda rivoluzione è che ha messo in carcere parenti e amici che erano autentici truffatori, rubavano allo Stato e commettevano reati di ogni genere. Questo gli ha attratto le simpatie della popolazione, che ha visto nel giovane principe una persona che intende colpire i ladri e gli imbroglioni.
Inoltre, pur avendo enormi quantità di petrolio che esporta, egli ha cominciato a insediare impianti di energia rinnovabile sul suo territorio seguendo questo principio: voi inquinate con il petrolio che vi vendo, mentre il mio Paese utilizza energia pulita.
E la von der Leyen? È ininfluente nello Scenario descritto.