Il patrimonio culturale siciliano è variegato e inestimabile e il riconoscimento di ben 7 siti Unesco è la prova della ricchezza della storia isola, che si è stratificata mettendo insieme popoli e culture lontane, che hanno saputo fondersi in una sola.
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I dati emergono dallo studio di Preply, la piattaforma online per l’apprendimento delle lingue, che ha esaminato i dati forniti dal sito dell’Unesco, prendendo in considerazione i siti del Patrimonio dell’Umanità a livello mondiale e quelli presenti nelle regioni italiane.
La Sicilia si trova al quarto posto con 7 siti Unesco. Tra questi, la Valle dei templi ad Agrigento, primo sito siciliano a essere inserito nella lista. Si tratta della più grande città del mondo antico che ospita monumenti del periodo ellenico e meglio conservata del Mediterraneo.
Un altro sito di grande rilevanza è la Villa romana del Casale a Piazza Armerina, famosa per i suoi straordinari mosaici che rappresentano scene di vita quotidiana, mitologia e natura. Quindi, Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica, che offrono un affascinante viaggio nel tempo, con il loro centro storico e le tombe scavate nella roccia a testimonianza delle diverse epoche storiche. Infine, il tardo barocco delle città della Val di Noto, con i suoi edifici sfarzosi e le chiese magnificamente decorate, uno degli esempi più straordinari di architettura barocca in Europa. Da non trascurare i patrimoni naturali come l’Etna e le isole Eolie, che con la loro straordinaria bellezza paesaggistica arricchiscono ulteriormente il patrimonio dell’isola siciliana. La Sicilia viene superata in Italia soltanto dalla Lombardia, con 10 siti, dal Veneto con 9 e dalla Toscana a 8.
In totale, la penisola raccoglie 59 siti Unesco, di cui 7 in Sicilia. Il numero permette all’Italia di trovarsi sul gradino più alto del podio mondiale, davanti alla Cina, a 57, e alla Germania, a 53.
Tra i siti italiani più noti il Colosseo e il centro storico di Roma, simboli indiscussi e iconici della storia romana ma anche i Trulli di Alberobello in Puglia, particolari edifici conici in pietra a secco che rappresentano un esempio unico di architettura tradizionale. Firenze e Venezia, la prima conosciuta come la culla del Rinascimento e la seconda per i suoi canali e l’architettura gotica, arricchiscono ulteriormente il patrimonio culturale italiano. La ricchezza di questo patrimonio si estende però ben oltre questi luoghi iconici, ed è distribuita su tutto il territorio nazionale, riflettendo una storia millenaria di arte, cultura e architettura.
A livello regionale, al primo posto troviamo la Lombardia con 10 patrimoni Unesco, 6 dei quali però sono condivisi con altre regioni e Stati. Il primo sito italiano a ottenere questo prestigioso riconoscimento è stato proprio in Lombardia, nel 1979. Si tratta delle incisioni rupestri della Val Camonica. Questi segni preistorici, oltre 140.000 in totale, incisi sulle rocce e conosciuti come “pitoti”, narrano millenni di vita umana dell’uomo preistorico. Per un punto di differenza, in seconda posizione il Veneto con 9 siti. Tra questi, Venezia e la sua laguna, unica per l’armonioso connubio tra natura e ingegno umano, con il Canal Grande, Piazza San Marco e la Basilica di San Marco. Un altro tesoro veneto è la città di Verona, famosa per il suo anfiteatro romano, l’Arena romana, e per la casa di Giulietta, legata alla famosa tragedia di Shakespeare. Terzo posto per la Toscana, con 8 siti Unesco.