L'Astrolabio

Turismo letterario non soltanto d’élite

Il 2023 è stato l’anno della grande ripartenza del turismo in Italia, con oltre 125 milioni di arrivi nelle strutture ricettive, dei quali 62,8 milioni sono stati di turisti stranieri. Partendo da questi numeri di buon auspicio e dal suono della campanella per la conclusione delle lezioni scolastiche, ecco che si comincia a far programmi per le vacanze estive.

E se lo spunto per il prossimo viaggio venisse da un classico della letteratura? Dal luogo dove nacque o dove visse il nostro scrittore preferito, o il personaggio di un libro molto amato. Se così fosse, saremmo pronti a percorrere le rotte del turismo letterario. Questo tipo di viaggiatore nell’immaginario comune è una persona nella cui vita i libri giocano un ruolo molto forte, delineando un turismo di nicchia riservato a pochi estimatori. Invece, può rivelare molte sorprese, esercitando il suo fascino su giovanissimi lettori o appassionati di uno specifico genere.

Immaginiamo un dodicenne appassionato del genere fantasy, che ha concluso gli ultimi giorni di scuola con Renzo e Lucia su “quel ramo del Lago di Como” di manzoniana memoria. Pur conoscendo la bellezza di quei luoghi, non ci si aspetta la richiesta di andare a vedere quei paesaggi e vivere quelle atmosfere. Più in linea col personaggio, invece, potrebbe essere l’interesse per la Scozia, ad esempio, argomento di geografia in questo suo anno scolastico… ma per cogliere l’occasione per una gita in treno sull’Hogwarts Express, il famoso treno di Harry Potter. Altri viaggiatori, poi, potrebbero scegliere luoghi che ospitano le più grandi librerie o biblioteche del mondo, specchio della propria più grande passione, la lettura. Ma senza andare troppo lontano, già la Sicilia è un viaggio letterario: sulle tracce del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del set del film di Visconti; oppure dei Florio, per continuare sulle tracce di Verga, Pirandello, Camilleri, della Cassar Scalia e dell’Agnello Hornby per citarne solo alcuni. “A ciascuno il suo”, direbbe Sciascia.