PALERMO – “Quello del Turismo e servizi continua a confermarsi come il settore candidato a diventare il principale traino dell’economia regionale. I dati mostrano una forte capacità degli imprenditori di rispondere a una domanda in costante crescita”. Lo ha detto Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia, relativamente all’ultimo rapporto dell’Ente che, per il secondo trimestre 2024, ha fatto registrare nella nostra regione 105.578 attività che occupano 403.096 addetti e un tasso di crescita di aziende del +1,09%.
Non per niente Taormina è una delle mete preferite di quest’estate che gradualmente si avvia alle battute finali. La località è una delle più apprezzate soprattutto dai turisti stranieri a stelle e strisce, secondo quanto riportato Federturismo-Confindustria. La Sicilia emerge anche per imprese artigiane che lavorano nel turismo in base ai dati di Confartigianato Sicilia.
Sul versante dell’offerta, alla fine del primo trimestre 2024 in Sicilia le imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica sono 16.164, pari al 22,2% dell’artigianato totale, valore che appunto la posiziona prima nella classifica nazionale, e danno lavoro a 37.328 addetti.
A livello provinciale, secondo il rapporto, il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica è superiore al valore medio (22,2%), a Palermo (24,6%) e Agrigento (23,9%). Sul fronte dei problemi, Nicola Farruggio, vice presidente di Federalberghi Sicilia, in una recente intervista rilasciata a TgSky24, ha dichiarato che le prenotazioni in questo periodo nella nostra terra sono aumentate e che non ci sono state cancellazioni a causa della crisi idrica.
A tal proposito il presidente della Regione, Renato Schifani, tramite comunicato ha commentato: “Le recenti campagne di stampa strumentali e allarmistiche, sia a livello internazionale che nazionale, che dipingono turisti in fuga dalla Sicilia per l’emergenza idrica, sono sconfessate da dati oggettivi. Le parole degli operatori turistici sono la smentita più efficace e oggettiva, insieme ai dati sugli arrivi negli aeroporti dell’Isola che segnano un vero e proprio record”.
Difficoltà idriche a parte, però, in Sicilia i problemi ci sono – come dimostrano anche le bizze dell’Etna in pieno Ferragosto – e riguardano anche le isole minori. La recente attività vulcanica sull’isola di Stromboli ha suscitato grande preoccupazione tra i visitatori, causando un drastico calo delle presenze turistiche e delle prenotazioni riverberatosi anche nel resto delle Eolie. Secondo i dati raccolti da Federalberghi Isole Eolie, le presenze turistiche sono diminuite tra il 30% e il 40% nel mese di luglio e a ciò si aggiunge la previsione di un calo del fatturato tra il 20% e il 30% per il mese di agosto.
La comunità locale dipende da una stagione turistica concentrata tra maggio e settembre e senza misure di sostegno adeguate rischia gravi contraccolpi economici e sociali. Federalberghi Isole Eolie e Pro Loco Amo Stromboli Aps hanno quindi inviato, più di una volta a varie autorità, richieste urgenti per sollecitare interventi immediati. Un segnale importante è arrivato dall’assessora al ramo Elvira Amata, che, come recita un altro comunicato di Federalberghi isole Eolie, ha deciso di farsi portavoce delle esigenze del comparto turistico dell’isola di Stromboli presso il Governo della Regione Siciliana. Tuttavia, c’è un altro problema per il quale è stato chiesto più volte il sostegno alle autorità competenti ed è quello dei disservizi sui collegamenti marittimi.
Tante questioni su cui intervenire, quindi. Ma con un obiettivo fondamentale: allungare su tutti i dodici mesi dell’anno la stagione turistica, realizzando finalmente quella destagionalizzazione che potrebbe realmente fare del turismo il principale motore dell’economia siciliana. Un motore finora inceppato perché la destagionalizzazione è rimasta tristemente incompiuta.
PALERMO – Dalle iniziative per movimentare anche i periodi meno richiesti ai progetti per la valorizzazione dei borghi, un vero e proprio tesoro fino a oggi poco valorizzato. Riguardo le tematiche inerenti il comparto turistico abbiamo intervistato l’assessore regionale al ramo, Elvira Amata, che ha tracciato un quadro estremamente dettagliato degli obiettivi del Governo Schifani e delle strategie pensate per raggiungerli.
Il turismo, secondo i dati di Unioncamere, rappresenta un settore trainante per l’economia siciliana. Uno degli obiettivi è la destagionalizzazione: cosa occorre fare per arrivare a questo importante traguardo?
“Partirei da una premessa più generale, anticipando che anche i primi dati provvisori del 2024 che si riferiscono al semestre gennaio-giugno rilevano una situazione tendenzialmente stabile nel complesso e coerente con gli andamenti registrati nell’omologo periodo degli anni precedenti. Nel complesso, il comparto alberghiero sembra mostrare una performance migliore di quello extra-alberghiero ma i dati, ribadisco assolutamente provvisori, sono davvero prematuri per poter trarre indicazioni affidabili sul possibile consuntivo di fine anno. Al netto di crescite e contrazioni ci sentiamo però di poter affermare che il comparto turistico regionale mantiene la recuperata dinamicità, persa nella fase pandemica, e mostra di rispondere bene alle politiche di settore poste in essere dall’Amministrazione regionale così come al lavoro fatto per individuare i mercati target e le più efficaci azioni di promozione della destinazione. Ci si riferisce in particolare proprio all’allungamento della stagione turistica, ma anche alla diversificazione dell’offerta, obiettivi generali della programmazione regionale su cui l’Amministrazione continua a investire energie e risorse”.
Quindi, allungare la stagione è possibile…
“Così come già avvenuto nel 2023, i primi dati del 2024, provvisori e relativi al primo semestre, rilevano un flusso turistico non più concentrato esclusivamente nei mesi tipicamente estivi, come in passato, ma meglio distribuito nei vari mesi dell’anno e caratterizzato da incrementi percentuali ragguardevoli specie nei periodi di bassa stagione, e in modo macroscopico da gennaio a marzo, soprattutto per la componente straniera. Un esempio su tutti: il dato degli arrivi e delle presenze straniere registrate a febbraio e marzo 2024, che ha fatto registrare incrementi sempre superiori al 20%. Questo è un andamento che riteniamo si stia consolidando e dimostra che stiamo lavorando nella giusta direzione rispetto agli obiettivi programmatici fissati. L’elemento della destagionalizzazione, del resto, ormai rappresenta uno dei principali obiettivi della nostra programmazione, fortemente orientata a favorire sempre più una maggiore concentrazione di turisti in tutti i mesi dell’anno. In tale ottica abbiamo rafforzato specifiche azioni finalizzate ad allungare la stagione turistica il più possibile attraverso specifiche iniziative che hanno fatto registrare, dati alla mano, un incremento di flussi turistici nella bassa stagionalità. Mi riferisco al ruolo che gli eventi o le manifestazioni programmate dall’Assessorato rappresentano, quali per esempio il Sicilia Jazz Festival, le Celebrazioni belliniane, la Coppa degli Assi, i Treni Storici svoltisi anche nei periodi di bassa stagionalità”.
A partire dal periodo autunnale i piccoli borghi, soprattutto nelle aree interne, potrebbero avere una grande opportunità di rilancio proprio grazie al turismo. Avete in programma iniziative per supportare i piccoli centri?
“Proprio in un’ottica di diversificazione dell’offerta turistica regionale e in piena coerenza con le indicazioni contenute nei documenti della mia programmazione, le aree interne rappresentano indiscutibilmente una grande risorsa cui la nostra attenzione è rivolta anche ai fini dell’allungamento della stagione turistica. In tal senso, il nostro documento programmatico, il Piano operativo annuale 2024, che declina le azioni da portare avanti, prevede tra le altre iniziative, per esempio quella in precedenza richiamata dedicata ai Treni storici, che punta a estendere le proposte di turismo in Sicilia alle aree non ancora pienamente inserite nei circuiti di maggiore flusso turistico. Puntiamo dunque a valorizzare territori attrattivi dotati di risorse ambientali, culturali e paesaggistiche notevoli e di particolare pregio, anche nella considerazione che la domanda nel tempo ha subito notevoli cambiamenti indirizzandosi anche verso mete meno note. È la conferma di un approccio maggiormente funzionale che estende significativi benefici a porzioni sempre più larghe del territorio regionale rispetto a una visione il più possibile integrata e complementare e più aderente alle esigenze del viaggiatore. Piccoli borghi e aree interne, infatti, saranno oggetto di specifiche azioni di promozione in occasione della Borsa internazionale del turismo delle origini che si terrà a Matera il 18 e 19 novembre 2024 e, in generale, delle attività fieristiche specializzate del segmento dell’outdoor, previste nell’ultimo quadrimestre dell’anno (Parma, Salone del camper; Misano, International bike festival; Palermo, Borsa turismo extra alberghiero). Inoltre, mi preme ulteriormente evidenziare che la programmazione del Pr Fesr 2021-2027 è fortemente incentrata sul turismo sostenibile e inclusivo, con particolare attenzione alle aree interne e ai piccoli centri marginali rispetto ai principali flussi, con la finalità di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica in funzione dell’attenuazione degli effetti negativi dell’overtourism”.