MILANO – Un evidente recupero sui livelli che si registravano prima della pandemia. E un’intonazione alla crescita anche per l’anno in corso. È con questi risultati che il turismo siciliano ha chiuso il 2023, grazie all’allungamento delle stagionalità e all’avvio della diversificazione di destinazioni e servizi destinati ai visitatori. Una radiografia ufficializzata a inizio settimana alla Bit, la Borsa Internazionale del turismo di Milano. A snocciolare e commentare i dati, peraltro ancora rivedibili al rialzo con i prossimi aggiornamenti dell’Istat, sono stati il presidente della regione Renato Schifani e l’assessore al turismo Elvira Amata, durante la conferenza stampa svoltasi nell’emiciclo del padiglione Sicilia, anche quest’anno il più spazioso e multimediale della rassegna dedicata alle tante facce del turismo italiano e internazionale.
Numeri eloquenti: l’anno scorso le presenze complessive nell’isola hanno fatto segnare quota 16 milioni 462 mila, il 10,8% in più sul 2022; ma soprattutto un netto sorpasso rispetto ai pernottamenti registrati nel 2019, che si attestarono su 15 milioni e 115 mila unità. Ha trainato in particolare la componente straniera dei flussi turistici (+24,8% rispetto al 2022), con un valore assoluto di presenze nel 2023 di oltre otto milioni di persone.
“Un andamento incoraggiante, specie se si considera che questi dati maturano in un contesto geopolitico segnato da almeno due crisi (Covid e guerra in Ucraina) e che restituisce lo spaccato di un comparto vivo, dinamico e in costante affermazione”, ha detto Schifani. ‘Spia’ affidabile in questo contesto, il traffico aeroportuale. Quello di Punta Raisi ha fatto registrare oltre 8milioni di passeggeri, il 13% in più su base annua, con un incremento del traffico internazionale del 37%, soprattutto da paesi europei. L’aeroporto di Catania, dal canto suo, malgrado l’emergenza senza precedenti legata all’incendio che ne determino la temporanea chiusura lo scorso luglio, ha contabilizzato oltre 10milioni di passeggeri, con un aumento del 6% sull’anno precedente. “E poi Trapani Birgi, che ha chiuso l’anno con 1,6 milioni di passeggeri e un aumento del 50% sul 2022 grazie all’avvio di una reale diversificazione dell’utenza, aprendo a altri operatori del traffico aereo”, ha sottolineato il presidente della Regione.
Nel settore ricettivo, in parallelo a una crescita del comparto alberghiero del 9,8%, spicca l’accelerazione di quello extra-alberghiero, nel quale l’offerta di strutture e posti letto per i turisti è quasi triplicata negli ultimi 10 anni e che nel 2023 ha fatto segnare un’espansione del 13%. “Rilevazione, quest’ultima, relativa a un ambito molto eterogeneo, che ruota soprattutto sui bed & breakfast e risponde sempre più a esigenze di privacy che spingono i turisti a cercare soluzioni di soggiorno in strutture anche di lusso”, ha sottolineato Schifani.
Ad allungare l’onda del turismo in Sicilia, le produzioni cinematografiche e televisive internazionali, tradottesi in un importante indotto sul territorio. “L’Isola si afferma sempre più come un set a cielo aperto – ha rimarcato l’assessore Amata. Paradigmi di questa crescita è la provincia di Ragusa, passata grazie alle serie sul commissario Montalbano, da meno di 700mila a oltre un milione di presenze, insieme con i recenti effetti legati al serial americano The White Lotus, la miniserie prodotta dalla Hbo che ha portato in giro per il mondo le immagini di Taormina e di Cefalù al punto da generare un formidabile effetto curiosità e, l’estate scorsa, un sold out di visitatori statunitensi nelle due principali località turistiche dell’isola”.
Un fatto che conferma la strategicità degli investimenti in questo settore. E’ già accertato da tempo infatti che la spesa pubblica erogata per finanziare le produzioni cinematografiche genera una revenue sul territorio praticamente triplicata. Confermata la centralità della sostenibilità turistica. Soprattutto in ordine all’uso/gestione dei beni naturali e culturali del territorio nonché all’innovazione e l’inclusione sociale. Quello del turismo inclusivo è peraltro uno dei fronti sul quale il comune di Palermo promuove adesso un progetto in collaborazione con Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla e Bil Benefit. “L’iniziativa prevede la progressiva mappatura dei monumenti del percorso arabo-normanno tutelato dall’Unesco per l’attivazione di servizi idonei a eliminare ostacoli e difficoltà nell’offerta di vacanze e tempo libero per le persone con esigenze speciali”, ha detto alla Bit l’assessore comunale al turismo Alessandro Anello.
Nell’anno che segnerà l’edizione numero 400 del Festino di Santa Rosalia, verrà rilanciato l’Itinerarium Rosaliae, 185 chilometri di cammino dall’eremo di Santo Stefano Quisquina, sui Monti Sicani in provincia di Agrigento, fino al santuario di monte Pellegrino: nove tappe attraverso sentieri, regie trazzere e sedimi di ferrovie dismesse, per toccare i 13 luoghi che testimoniano il passaggio o la permanenza della patrona del capoluogo.