L’Hotel Metropole di Taormina non ha certamente bisogno di presentazioni. Da elegante e storica struttura posizionata nel centro della Perla dello Jonio, è conosciuto per la sua posizione panoramica con vista sul mare e sull’Etna. L’architettura combina elementi storici e moderni e i servizi sono di alta qualità. Da poco acquisito da un gruppo di investitori milanesi, con la gestione affidata al gruppo B.Zar Hotel & Co, il Metropole di Taormina ritorna sotto la direzione di Giuseppina Costantino, dopo la stagione invernale passata a dirigere il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo.
La stagione 2024 è unica, perché del resto “le stagioni non sono mai uguali”, ha spiegato Costantino. “Per il Metropole in particolare – spiega la direttrice – questa è una stagione a sorpresa, segnata da un cambio di rotta, poiché la proprietà è passata di mano a un gruppo di investitori milanesi in partnership con B.Zar Hotel&Co. Giovane gruppo, sempre più in espansione nella nostra regione. Per Taormina è una stagione brillante come la precedente. Con l’apertura di altri brand del lusso, l’offerta si arricchisce e la destinazione si impreziosisce in un’atmosfera sempre più internazionale e di grande glamour. Il Metropole, che ha una posizione privilegiata, nel centro del corso Umberto, con un panorama mozzafiato, vive della sua luce consolidata e di quella generale che avvolge ormai la destinazione dal post Covid”.
Nel dirigere l’attività di una struttura iconica alcune caratteristiche, per Giuseppina Costantino, sono essenziali: “Coraggio e fantasia sono note imprescindibili e necessarie sempre. In una Maison D’Hôtes come la nostra, che fa dell’accoglienza la sua parola d’ordine, creare un’atmosfera di armonia è la conditio si ne qua non per un lavoro di squadra e per un lavoro che è ‘prendersi cura’ degli altri”.
La proposta culinaria del Metropole ha chiari tratti identitari: “In Sicilia la cucina non può essere che siciliana. Un richiamo sempre alla nostra tradizione, ai nostri sapori veri, reinterpretati in chiave contemporanea alle volte, ma senza eccedere. I nostri prodotti sono i migliori del mondo e parlano da soli: sapori e semplicità. Naturalmente sono presenti sempre i piatti internazionali, che non possono mancare mai nell’offerta di un hotel di lusso”.
Tratti identitari che caratterizzano anche le risorse impiegate nell’iconico hotel taorminese. “Il Metropole è una dimensione familiare – evidenzia Costantino – con quasi cinquanta dipendenti nel pieno della stagione a servizio dei nostri ospiti. La maggior parte dei nostri dipendenti è dell’hinterland, molti di loro lavorano qui da anni. Un dipendente del luogo è una risorsa importante, che conferisce un valore aggiunto, non solo in termini di disponibilità, ma anche in termini di conoscenza del territorio e di dialogo con il cliente più curioso. Del resto, l’ospitalità è anche un racconto che qualsiasi dipendente di una struttura deve poter e saper fare. Quando un luogo gli appartiene diventa naturale poterlo raccontare: raccontare una tradizione, il nome di una strada quando diamo un’indicazione, il sapore di un piatto e le sue origini quando si prende un’ordinazione, la storia di un vino e di una famiglia a pochi chilometri da qui. L’appartenenza per noi siciliani ha un valore, poiché siamo orgogliosi fino alle viscere di tanta bellezza e di tanta storia”.
La stagione 2024, per quanto positiva, è comunque condizionata dal climate change, un cambiamento che va colto nelle sue sfumature e gestito con attenzione. “Direi che il clima – conclude Costantino – non è solo argomento di conversazione e di circostanza. Il clima, il sole, l’azzurro condizionano immancabilmente il nostro umore e le nostre scelte. Il troppo caldo delle nostre estati spaventa certa clientela nordeuropea e americana, un po’ assente durante il mese di agosto. Di contro, il bel tempo del nostro autunno e il nostro inverno mite non bastano purtroppo a essere un richiamo per il nostro breve periodo di bassa stagione. Il clima è una coordinata importante nella scelta di un viaggio ed è il nostro più grande vantaggio insieme al buon cibo, ma va ‘supportato’. Il turismo di Taormina ha andamenti storici e altri che il tempo ha cambiato. A novembre e dicembre si può godere del più bel periodo in Sicilia, con l’estate di San Martino, le cime dell’Etna appena innevate e la poesia del silenzio delle campagne intorno. Del resto fino a metà degli anni Sessanta del secolo scorso il Metropole e gli hotel a Taormina chiudevano a giugno per riaprire a settembre”.