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Turismo straniero, la Sicilia punta su Emirati e Scandinavia

PALERMO – Avvicinare nuovi pubblici al turismo siciliano, mostrare a nuovi paesi le bellezze del territorio isolano, per attrarre nuovi viaggiatori. Soltanto attraverso la comunicazione, infatti, sarà possibile creare una rete di contatti tale da promuovere al meglio le potenzialità del settore turistico in Sicilia. Per tutti questi motivi, è stata importante la la partecipazione del Gal Madonie all’Expo 2020 di Dubai con il progetto “The heart of Sicily”.

Il gruppo di azione locale delle Madonie infatti è stato tra i primi tre enti selezionati in tutta Italia e l’unico in Sicilia che ha partecipato al forum “People-planet-prosperity” di Dubai che si è tenuto al padiglione Italia. Il forum era dedicato alla promozione delle esperienze condivise di Italia ed Emirati per un futuro sostenibile nel settore alimentare e agricolo, ambito fondamentale per il futuro siciliano, strettamente interconnesso con il turismo esperienziale.

“La partecipazione all’Expo 2020 di Dubai – afferma il presidente del Gal Francesco Migliazzo – è un grande risultato per il Gal Madonie e per il turismo rurale che è sinonimo di sviluppo locale e di resilienza. Quest’ultimo, infatti, ha contribuito ad assicurare una agricoltura salubre, cibo eccellente, biodiversità, paesaggio, presidio degli insediamenti rurali e storici, occasioni di occupazione qualificate, servizi culturali e di welfare”.

Anche dal Nord Europa l’interesse per i lidi siciliani si fa più concreto. Sta per debuttare in Sicilia Flyr, la compagnia norvegese nata a giugno 2021. La compagnia norvegese ha lanciato i primi voli con l’Italia su Milano Bergamo lo scorso 16 febbraio, ma dal 18 giugno parte il volo stagionale tra Palermo e Oslo, che sarà operato ogni martedì e sabato fino al 13 agosto. Il capoluogo siciliano è tra le 8 destinazioni che la compagnia ha lanciato per la prossima estate insieme ad Atene, Dubrovnik, Montpellier, Napoli, Alghero, Salonicco e Venezia.

Ancora, però, la strada da fare è tanta: se la ricchezza e l’arte siciliana sono indiscutibili, purtroppo è difficile riuscire a staccarsi dell’immagine della Sicilia mafiosa e sommersa dai rifiuti. Proprio questa è l’iconografia che la tv pubblica della comunità francofona in Belgio ha mostrato della Sicilia nell’articolo di presentazione del documentario che è andato in onda su Rtbf domenica 27 febbraio intitolato “Sicilia, terra devota e mafiosa”. Nella trasmissione, intitolata “Le doc du Bourlingueur”, l’attore Philippe Lambillon viaggia attraverso la regione, mostrandone i capolavori ma anche le negatività.

“Un documentario che ci mostra – si legge nell’articolo – come famiglia, matrimonio, religione e feste religiose, ma anche pesca, gastronomia e, in qualche modo, anche la mafia, hanno tutti una cosa in comune: la tradizione, che ancora pesa nella vita dei siciliani”. Nel documentario si parla in particolar modo della condizione di abbandono e incuria di Palermo. “Nel quartiere turistico della città, scopriamo cumuli di spazzatura nelle stradine, la quantità di rifiuti che emana un odore irrespirabile sotto il sole è impressionante, ed è così da anni”. L’articolo parla anche di Siracusa: “Un’altra città molto turistica, che ci mostra uno spettacolo di desolazione: la gente fa il bagno con le raffinerie tutt’intorno, perché è il 2° centro petrolchimico più grande d’Europa, e i loro odori di idrocarburi”.