Il 31 marzo scadrà lo stato di emergenza, e se è vero che alcune misure si allenteranno (capienza degli stadi, visite in ospedale, snack al cinema), restano molti dubbi su pass e restrizioni, soprattutto in vista delle vacanze pasquali, risposte che il mondo del turismo attende con ansia.
Quale pass si potrà usare per i trasporti a lunga percorrenza, quale per alberghi e ristoranti, musei e locali del divertimento? E come comportarsi con gli stranieri, che al momento sono costretti al tampone se vaccinati da più di sei mesi?
Ne ha parlato in una intervista a QN il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia affrontando il tema delle restrizioni legate alla pandemia.
“L’allentamento delle restrizioni, prima possibile, è fondamentale. Dobbiamo fare quel che fanno gli altri Paesi. Se noi non lo facciamo, penalizziamo gli operatori e tutto il Paese, che poi paga le tasse per pagare i sostegni”.
“Per poter riempire i nostri alberghi a Pasqua, dobbiamo avere le stesse regole che hanno gli altri Paesi europei, altrimenti il rischio che una famiglia invece di venire in Italia vada altrove è molto alto. Invece di sussidiare un settore, dobbiamo consentirgli di tornare ad operare liberamente”.
Garavaglia ha anche confermato di aver sollevato in consiglio dei ministri il tema delle riaperture. “Devo dire onestamente che il ministro alla Salute Roberto Speranza si è detto molto disponibile su questo argomento – evidenzia – e mi ha detto addirittura che mi stupirà per la forza delle decisioni che verranno prese”.
Al momento per effetto della pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 18 febbraio 2022 n. 11 fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid19, l’accesso ai mezzi di trasporto aerei, marittimi e terrestri e il loro utilizzo, per gli spostamenti da e per le isole con il resto del territorio italiano, è consentito anche ai soggetti in possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19 da vaccinazione, guarigione o test, cosiddetto green pass base.
Dal 1 febbraio, secondo quanto disposto dall’Ordinanza 27 gennaio 2022, si potrà entrare in Italia dai Paesi dell’Elenco C, in assenza di ulteriori soggiorni o transiti in Paesi di altri Elenchi nei quattordici giorni precedenti e in assenza di sintomi compatibili con COVID-19, presentando a tutti coloro che siano autorizzati a effettuare i controlli:
Il dPLF è sempre necessario. In caso di mancata compilazione può essere negato l’imbarco. In caso di mancata presentazione di uno dei documenti necessari l’ingresso in Italia è consentito solo a condizione di sottoporsi a 5 giorni di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria seguiti da test molecolare o antigenico.