ENNA – “Divieto di utilizzo e spandimento dei diserbanti contenenti glifosato su tutto il territorio comunale”, nelle “aree pubbliche e private”, in quelle “agricole ed extragricole”.
È quanto prevede un’ordinanza del sindaco Maurizio Dipietro. Non si escludono “ulteriori provvedimenti che si rendessero necessari e opportuni alla luce di risultati dell’attività di monitoraggio sulla qualità delle acque della falda nel territorio comunale, nonché di valutazioni più approfondite ed esaurienti sul problema rilevato e sui correlati rischi, d’intesa con le strutture sanitarie preposte”.
Inoltre il primo cittadino “informa che fatta salva l’eventuale applicazione delle sanzioni stabilite dall’articolo 24 del Dlgs 150/2012, concernente l’attuazione della direttiva 2009/128/CE in materia di pesticidi, che prevede la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro, la violazione della presente ordinanza sarà punita, ai sensi dell’articolo 7 bis del Dlgs 267/2000, Testo unico degli Enti locali, con la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, mediante procedimento ex articolo 689/1981”.
Nell’ordinanza, rivolta a tutti i cittadini, si legge che si è “ritenuto sussistano, pertanto, i presupposti per rinnovare, con la presente ordinanza contingibile ed urgente, il divieto dell’utilizzo di prodotti erbicidi contenenti il principio attivo del glifosate sull’intero territorio comunale, al fine di superare situazioni di degrado del territorio o di pregiudizio della vivibilità urbana ovvero di prevenire inconvenienti igienico-sanitari per la collettività”. Inoltre, la Iarc, International Agency for Research on Cancer, l’organismo internazionale che conduce e coordina la ricerca sulle cause del cancro e sui meccanismi della carcinogenesi, “ha sottoposto a valutazione di cancerogenicità il principio attivo glifosate il cui esito ha portato alla classificazione di tale sostanza nel gruppo 2a, probabile cancerogeno per l’uomo”.
Nel provvedimento si evidenzia che “è possibile ottenere il controllo delle malerbe e delle erbe infestanti, sia in aree agricole che in aree extra agricole, adottando sistemi e modalità alternative al diserbo chimico, utilizzando sistemi meccanici di taglio, il pirodiserbo ed il diserbo a vapore che non producono effetti collaterali o rilasciano sostanze indesiderate sia nei terreni che nelle acque” e si precisa che “l’applicazione del principio comunitario di precauzione legittima l’adozione di misure preventive e di contrasto non solo di pericoli acclarati come gravi e incombenti, anche di situazioni di pericolosità presunte e che la presunzione di pericolo nella fattispecie sia da riferire alla potenziale nocività per la salute umana dell’impiego di prodotti contenenti glifosate”.