Il Cremlino sostiene che i negoziati di pace per la guerra in Ucraina dovrebbero essere condotti in primo luogo con gli Stati Uniti, i quali dettano il comportamento di Kiev. “Ovviamente, Washington ha un voto decisivo. E’ impossibile decidere qualcosa con Kiev”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, seguendo la narrativa russa di delegittimazione del governo ucraino, descritto come succube e manovrato da Washington.
“Kiev ha un presidente, un legittimo presidente, Zelensky, ed è teoricamente possibile raggiungere un accordo politico con lui. Ma, tenendo a mente l’esperienza di marzo, questi accordi non significano nulla, perché possono essere cancellati da un ordine esterno. Quindi bisogna parlare con qualcun altro, con il loro motivatore, il loro padrone”, ha detto Peskov; sottolineando che la Russia “continuerà a difendere i suoi interessi”.