Il procuratore generale di Kiev Andriy Kostin ha denunciato un ”drastico aumento” dell’uso della violenza sessuale da parte dei soldati russi come arma di guerra in Ucraina. Secondo quanto ha spiegato Kostin intervistato dalla tedesca Funke Media Group e dalla francese Ouest-France, le vittime sono sia donne, sia uomini. E la violenza sessuale è usata come arma di guerra ”per umiliare gli ucraini”.
Nelle anticipazioni della Dpa si legge che ”in molti casi le persone vengono stuprate, torturate e uccise dai soldati russi. Spesso gli stupri avvengono davanti ai parenti e ai bambini”. Kostin ha spiegato che i comandanti russi spesso ordinano o almeno sostengono gli stupri.
”Le atrocità contro i civili fanno parte delle tattiche di guerra contro i soldati russi in Ucraina”, ha dichiarato Wenzel Michalski, direttore della sede tedesca di Human Rights Watch, a Funke Media Group. ”Atti violenti che vengono commessi dai soldati, compreso lo stupro, non vengono puniti dai leader politici russi e dall’esercito. Al contrario, vengono elogiate le forze che agiscono con particolare brutalità”, ha aggiunto.